Blind Vision, all’Istituto per non vedenti e ipovedenti l’ultimo progetto di Annalaura di Luggo

Napoli

Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima e, per l’artista Annalaura di Luggo, di certo non c’è affermazione più vicina al vero. All’Istituto Paolo Colosimo per non vedenti e ipovedenti di Napoli il 27 aprile viene presentato al pubblico Blind Vision, l’ultimo progetto fotografico e performativo dell’artista, a cura di Raisa Clavijo che mette al centro dell’indagine la vista. Un soggetto ricorrente per la di Luggo che, nel corso della sua carriera, ha fatto dell’occhio e della visione il focus per la sua riflessione artistica. Dopo il lavoro Occh-IO/Eye-I, che ruotava attorno all’iride come espressione identitaria dell’animo umano, questo nuovo progetto è invece la materializzazione del suo desiderio di lavorare su una dimensione sociale, già avviata con Never give up. Le fotografie in mostra sono il frutto di un periodo di lavoro dell’artista con venti persone dell’U.I.C.I. (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) e dell’Associazione Teatro Colosimo di Napoli per esplorare, attraverso approcci fisici e tattili, l’universo interiore di persone che per percepire il mondo usano sensi alternativi alla vista. Insomma l’indagine della vista attraverso la sua negazione. Il lavoro di Annalaura di Luggo si snoda su due piani paralleli, uno scientifico, che l’ha portata a brevettare un dispositivo fotografico speciale basandosi su tecniche della disciplina ofltalmologica e uno emotivo, che la conduce invece a indagare l’animo umano nelle sue mille sfaccettature. Il lavoro della di Luggo, infatti, non si esaurisce nel momento dello scatto ma è attraversato da una componente che va ben oltre l’aspetto meccanico, quella interattiva. L’artista stabilisce uno scambio empatico con il soggetto mediante interviste, o semplici discussioni, che permettono di condividere punti di vista e opinioni su temi diversi, dalle esperienze di vita più intime a questioni universali. Pertanto la fotografia dell’iride non è che una traccia di una condivisione, una testimonianza di un momento di complicità tra due esseri umani. L’esperienza di Blind Vision si compone di diversi momenti percettivi, un’installazione multimediale, un’opera d’arte tridimensionale tattile, Essence, pensata da Annalaura di Luggo per essere percepita dai non vedenti, un’esposizione fotografica, A Journey of Light e la scultura Essenza, pensata per essere percepita da persone con disabilità visive, un documentario diretto da Nanni Zedda e una pubblicazione.

Apertura al pubblico: dal 1 al 31 Maggio, vernissage: 27 aprile; info: www.annalauradiluggo.com