Eataly restaura l’Ultima cena

La notizia era già stata diffusa all’inizio dell’anno, Oscar Farinetti, fondatore e direttore di Eataly, è intenzionato a finanziare i lavori di ristrutturazione dell’Ultima cena di Leonardo da Vinci. Oramai è cosa nota, il capolavoro leonardesco è infatti in un pessimo stato di conservazione non tanto per quanto riguarda lo strato pittorico in sé, da poco restaurato, quanto l’ambiente nel quale si trova. Il refettorio di Santa Maria delle grazie, che ospita l’affresco, infatti ha un alto tasso di umidità elemento dannoso per la conservazione del lavoro, umidità che quindi deve essere tenuta sotto stretto controllo. Per questo infatti le visite sono controllate e non possono superare più le 1.320 presenze giornaliere. I lavori che andrebbe a finanziare Farinetti sono volti alla costruzione di un sistema di areazione che permetterebbe una maggiore conservazione del lavoro e una possibilità di accogliere più visitatori.

Il sistema messo a punto con la collaborazione del Politecnico di Milano, dell’università Bicocca, del Cnr e Isnc prevede il filtraggio di circa 10 mila metri cubi di aria rispetto ai poco più dei tre mila oggi in funzione. Così, teoricamente, l’affresco di Leonardo potrà essere ammirato per altri 500 anni. Il tutto costa un milione e 200 mila euro in tre anni al Mibact e 500 mila euro in due anni a Eataly.

Sulla carta sembra una lodevole iniziativa ma il Codacons vuole vederci chiaro: «Vogliamo capire a quali condizioni Farinetti finanzierà il progetto, e quale sarà il ritorno economico per Eataly – spiega l’associazione – L’intervento delle mani dei privati su beni che appartengono al patrimonio culturale dell’umanità, come il capolavoro di Leonardo Da Vinci, è un aspetto delicatissimo e sempre spinoso: per tale motivo abbiamo deciso di presentare una istanza d’accesso al Ministero dei beni culturali e alla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Milano, per visionare l’accordo siglato con Eataly e verificarne tutte le condizioni. Non accetteremo in nessun caso una ”privatizzazione” de L’Ultima cena di Leonardo e, in caso di clausole sproporzionate e condizioni svantaggiose per la collettività, non esiteremo a ricorrere al Tar – conclude il Codacons».

Il 19 aprile in ogni caso ci sarà la presentazione ufficiale del progetto e saranno più chiare le modalità attraverso le quali Eatly entrerà come finanziatore del restauro. Questa, poi, non è la prima volta che Farinetti si occupa di Leonardo, in occasione dell’Expo, infatti Eatly aveva stampato un libro dedicato al mondo culinario dell’artista intitolato Leonardo non era vegetariano nel quale vengono riportate le ricette di Leonardo, le sue liste della spesa, i suoi consigli e delle ricette di Enrico Panero.

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