In mostra al Museo di Roma in Trastevere 120 scatti in bianco e nero, realizzati tra gli anni ’50 e ’60, insieme a una selezione di immagini a colori scattate negli anni ’70 e alcuni filmati in super 8. Tutto questo per conoscere Vivian Maier, tata di mestiere, fotografa per vocazione. La donna che, a sua insaputa, ha anticipato molti ”colleghi” realizzando opere di un genere che oggi può essere definito ”street photography” fotografando la gente comune. Maier, era una fotografa compulsiva che scattava e non sviluppava e passò la sua vita accompagnata da una macchina fotografica, custodendo i suoi oltre 150.000 negativi dietro una vita riservata e modesta. Una scoperta improvvisa e soprattutto fortuita che da subito ha meravigliato. Se, nel 2007, all’epoca agente immobiliare oggi collezionista e curatore, John Maloof non avesse trovato e acquistato ad un’asta parte dell’immenso archivio che era stato confiscato per un mancato pagamento, non avremmo mai saputo chi fosse. Questa è l’occasione giusta per conoscerla. L’evento, promosso da Roma Capitale e realizzato da Fondazione Forma per la fotografia, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, è curato da Anne Morin e Alessandra Mauro. Fino al 18 giugno. Info: www.museodiromaintrastevere.it