La Parigi di fine Ottocento arriva a Milano con una mostra ospitata a Palazzo Reale dall’8 marzo al 2 luglio. Protagonista della rassegna, che raccoglie la collezione del museo d’Orsay parigino, Edouard Manet. L’esposizione presenta un centinaio di opere tra cui 55 dipinti – di cui 17 capolavori di Manet e 40 opere di grandi maestri coevi, tra cui Boldini, Cézanne, Degas, Fantin-Latour, Gauguin, Monet, Berthe Morisot, Renoir, Signac e Tissot. Manet, più di altri pittori dell’epoca, è riuscito a imprimere una svolta nella rappresentazione pittorica tanto da essere considerato dagli impressionisti come un precursore della loro arte. I lavori di Manet, infatti, iniziano quel processo di allontanamento dal dato naturalistico in favore del disegno e soprattutto del colore steso a larghe campiture preferendo al chiaro scuro accademico le sensazioni del timbro cromatico.
Diventato protagonista del movimento Impressionista, non ne farà mai parte ufficialmente non partecipa alle otto mostre impressioniste tenutesi tra il 1874 e il 1886, esponendo sempre, nonostante la possibilità di esser rifiutato, al Salon, unica sede di cui riconosce l’autorità. Da subito mira a essere consacrato come l’innovatore, colui che porta l’arte nel solco della modernità. E così verrà ricordato. Info: