L’artista Adam Broomberg ha lanciato un manifesto per artisti e intellettuali contro l’ascesa della destra in Europa e in America. È lo stesso Abbey a spiegare le ragioni di questa azione.
”Non credo nel patriottismo. Ma le parole di Edward Abbey oggi più che mai sono di vitale importanza: «Un patriota deve sempre essere pronto a difendere il suo paese contro il suo governo». Sono cresciuto in Sudafrica tra gli anni Settanta e Ottanta, durante l’apartheid. Per quanto mi riguarda, il concetto di Stato ha sempre significato disonestà, divisione, brutalità e, soprattutto, corruzione. Fin dai 14 anni sono stato un attivista contro l’apartheid. Ci incontravamo in luoghi segreti scambiandoci testi fotocopiati con grande cautela. Erano parole di Durkheim e Marx che oggi sembrano innocue, ma che allora bruciavano tra le mani come merce di contrabbando.
Se uno di noi fosse stato colto in possesso di materiale proibito, sarebbe stato accusato di tradimento. La vita in casa era complicata. I miei genitori erano la prima generazione dei sopravvissuti all’Olocausto. Le vittime di genocidio rispondono al trauma ereditato in due modi diametralmente opposti: o si ribellano contro l’ingiustizia, o si nascondono dietro la routine della classe media sperando solo di non essere più notati. I miei genitori, Dio li strabenedica, scelsero il secondo. Ma qualsiasi fosse la reazione, ogni famiglia soffriva. Fortunatamente ero il più piccolo di quattro fratelli, tutti attivisti. Confrontavamo le ferite causate dai proiettili di gomma all’università, tranquillizzavamo i nostri genitori quando la polizia segreta fece irruzione in casa arrestando uno dei miei fratelli. Ho assorbito tutto questo. Non è cambiato nulla.
Dopo l’elezione di Trump, i miei studenti della Hochschule für bildende Künste di Amburgo ed io abbiamo trascorso la mattinata in stato di shock. Sia per la notizia apocalittica, che per la tangibile ascesa della destra in Germania che, grazie a Trump, oggi può legittimarsi. I miei studenti hanno avvertito ansia, alienazione e paura per l’imminente minaccia di violenza. Alcuni di noi (Armeni, Bielorussi, Cinesi, Giapponesi, Sudafricani e Turchi) portano nella propria memoria collettiva traumi subiti con la complicità dello Stato, ed oggi la minaccia sembra di nuovo pericolosamente vicina. Come dobbiamo reagire noi artisti? Ecco come. Seguite attentamente”.
Il manifesto
Noi sosteniamo che la sinistra sia stata troppo impegnata nelle politiche elettorali. Che questo impegno sia solo un’altra forma di trascendenza, di teologia politica. L’elettorato americano (ed europeo) è guidato da un profondo senso messianico: la futile convinzione che un outsider arrivi per redimerlo dallo spettro politico, che sia di sinistra o di destra. Più è blasfema la voce che ascoltano, più è santa l’immagine che hanno del candidato. Noi ci schieriamo contro il messianismo e a favore dell’immanenza come attivismo politico. Vogliamo una politica concreta, relazionale, che abbia una presenza nel mondo. Siamo fermamente convinti che la filosofia della teologia politica trascendente debba essere contrastata da movimenti locali e azioni civili, attraverso un network di relazioni peer-to-peer. Noi opponiamo resistenza al fascismo della trascendenza con una politica costruita dal basso. Come attuazione di questi tre princìpi, affermiamo la natura radicale dell’arte e proponiamo che nell’ombra del bipolare disordine globale, l’arte possa offrire modi di essere alternativi.
Noi riuniremo e faremo circolare immagini, video, banner, poster, t-shirt e slogan attraverso i social e i media tradizionali. Promuoveremo la nostra campagna negli Stati Uniti e in Europa. Istituiremo un archivio per comprendere l’ascesa della destra, il suo linguaggio, le strategie estetiche e i mezzi di comunicazione. Abbiamo bisogno di conoscere coloro che si definiscono nostri nemici meglio di quanto loro conoscano noi. Rivendica la rivoluzione con noi! Artisti, intellettuali, ricercatori: opponetevi alle voci del fascismo moderno E ricordate le parole di Martin Luther King: «Si ha la responsabilità morale di disobbedire alle leggi ingiuste».
Adam Broomberg (1970, Johannesburg) è un artista internazionale che vive e lavora insieme all’artista Oliver Chanarin a Londra. Professore di Fotografia allla Hochschule für bildende Künste di Amburgo e la Koninklijke Academie van Beeldende Kunsten in Olanda, ha ricevuto il premio ICP Infinity Award (2014) per Holy Bible, ed il Deutsche Börse Photography Prize (2013) per War Primer 2.
Info: www.handsoffourrevolution.com