Venezia, performance week

La III edizione di Venice international performance week è più forte che mai soprattutto perché quella di quest’anno rappresenta il capitolo conclusivo della trilogia dedicata al ‘corpo’. Nuovamente presentata nelle sedi storiche dell’European cultural centre di Venezia, Palazzo Mora e Palazzo Michiel, il progetto espositivo di live art dedicato alla performance contemporanea prevede la partecipazione di oltre ottanta artisti provenienti da tutto il mondo, molti dei quali presenti grazie al sostegno offerto da prestigiose fondazioni e istituzioni culturali. Un percorso che dalle primi edizioni non si è mai interrotto, a partire dal 2012 con Corpo ibrido – corpo poetico, nel secondo step del 2014 con Corpo rituale – corpo politico e oggi incentrata su Corpo fragile – corpo materiale. La scelta è quella di accostare opere di emergenti performer con maestri che hanno lasciato un segno indelebile in questa originale pratica artistica. Realtà comunque già consolidate in ambito internazionale dove la chiara professionalità e spinta creativa riuscirà a stimolare nuove riflessioni su alcune delle principali esperienze passate, come sulle tendenze più attuali. Tra gli artisti esposti Marina Abramović, Dimitris Alithinos, John Baldessari, Lisa Bufano, John Cage & Klaus vom Bruch, Sophie Calle, Cassils, Helen Cole, Coco Fusco & Paula Heredia, Guillermo Gómez-Peña, Ria Hartley, Mona Hatoum, Irwin, Maria Karavela, Arrigo Lora Totino, Tran Luong, Ato Malinda, Paul McCarthy, Ana Mendieta, Linda Montano, Andrea Morucchio, Otto Mühl & Hermann Nitsch, Bruce Nauman, Pipilotti Rist, Lerato Shadi, Bill Viola, Andy Warhol & Jørgen Leth, Lawrence Weiner, Jud Yalkut e Mary Zygouri e Yoko Ono con “Position Piece – A Hole” del 2015.

È il corpo dell’artista a diventare l’arte stessa, non tele, ceramiche o colori ma l’indistruttibile fragilità dell’essere umano, protagonista assoluta e principale strumento comunicativo. Entrano in gioco questioni che meritano approfondimenti e confronti a partire della ricerca di autenticità, la vulnerabilità e la debolezza dell’essere, la relazione con l’altro da sé, il corpo voce e la traduzione di stati mentali e spirituali in espressione corporea. Tra gli ospiti d’onore presenti per interventi live, conferenze, performance ed esposizioni, Marilyn Arsem, Marcel·lí Antúnez Roca con “Epizoo” del 1994, Janusz Bałdyga, Giovanni Fontana, Franko B presente con I’m Thinking of you del 2009, Antonio Manuel e il suo O Corpo e’ a Obra del 1970 e Orlan e Stelarc. Un progetto che prende vita con la preziosa collaborazione di curatori e referenti di grandi istituzioni sia nazionali che internazionali come Patrizio Peterlini e Luigi Bonotto di Fondazione Bonotto, Molvena, Jessica Berlanga-Taylor per Fondazione Alumnos47, Città del Messico, Chiara Cartuccia e Celeste Ricci da Londra per Ex Nunc, Massimo Premuda e Maria Campitelli del Gruppo 78/Doubleroom, Trieste, Aurora Fonda di Galleria A plus A Venezia, Marta Jovanovic e Milica Pekić, Galerija G12 Hub da Belgrado, Francesco Kiais, Gathering around performance, Atene, Lois Keidan, Live art development agency, Londra, Da New York Jill McDermid per Grace exhibition space, Prem Sarjo e Alexander Del Re Ejercicios mosqueto/PerfoLink, Santiago del Cile, Leisa Shelton, Fragment 31, Melbourne, Christian Lund e Kasper Bech Dyg dal Louisiana museum of modern art e  Francesca Carol Rolla da Strasburgo. Infine è doveroso segnalare tutti gli arsiti attivi per il programma dal vivo: Evangelia Basdekis, Nathalie Anguezomo Mba Bikoro, Kris Canavan, Samanta Cinquini & Luca Nava, Alexander Del Re, Jeannette Ehlers, Nicola Fornoni, Christina Georgiou, Gim Gwang Cheol, gyrl grip, Jeff Huckleberry, Casey Jenkins, Anna Kosarewska, KörperSchafftKlang, Kyrahm & Julius Kaiser, Sara Kostić, jamie lewis hadley, Andrea Marcaccio, Noé Martínez & María Sosa, James McAllister, Johann Merrich, Mladen Miljanović, Martin O’Brien, Fyodor Pavlov-Andreevich, Alexandros Plomaritis, Alicia Radage, Preach R Sun, Ivana Ranisavljević, Mauro Sambo, Marcel Sparmann, Suka Off, Susanne Weins & Sašo Vollmaier.

Fino al 17 dicembre 2016; Info: www.veniceperformanceart.org

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