La mostra su Alice, l’arte di sorprendere

Roma

«Facciamo in modo che le città siano a misura di bambini, ne trarremo tutti un grande beneficio», la nota psicoterapeuta Maria Rita Parsi ha  benedetto così lo straordinario progetto espositivo intitolato The adventures of Alice, inaugurato questa mattina nella ex caserma Guido Reni a Roma, ora diventato il Guido Reni District, un vero e proprio quartiere dedicato alla creatività e alla contemporaneità. Una volta distretto militare, oggi distretto delle meraviglie, scelto dall’organizzatore dell’evento Simone Mazzarelli, Ceo di Ninetynine, come location per ospitare quel viaggio nel Paese delle Meraviglie che Alice, su geniale intuizione dello scrittore inglese Lewis Carrol, faceva ben 150 anni fa, quando il libro fece il suo debutto. Lewis nella sua favola seppe riversare tutta una serie di elementi destinati a farne una storia senza tempo e di grande suggestione per giovani e non: il fascino dell’onirico, il mistero, la fantasia, la magia, la simpatia oltre a quella schiera di assurdi personaggi così ben costruiti e assemblati. Oggi la favola rivive, ma con il supporto degli effetti speciali della realtà immersiva e delle più moderne innovazioni tecnologiche, che catapultano il visitatore in una show esperience di grande efetto scenico. La storia di Alice è ripercorsa e narrata da una voce accompagnata dalle immagini animate che scorrono sui maxischermi, ispirate ai disegni originali del libro. Un’ora e mezza di visita. Ma più che di visita sarebbe opportuno parlare di viaggio. Un viaggio nel tunnel del bianconiglio in compagnia della grande protagonista: Alice, come spiega Simone Mazzarelli.

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Il progetto è stato realizzato in collaborazione con Grande Exhibitions, la società australiana impegnata nell’organizzazione di grandi eventi culturali itineranti. Promette una visita di grande interesse soprattutto per i più piccoli. Le aree di racconto saranno 6, con un’esperienza narrativa di 45 minuti, in cui la storia originale di Sir John Gielgud verrà doppiata da Ennio Coltorti. Il perché sia stata scelta Roma per la prima assoluta della mostra lo spiega Bruce Peterson, managing director di Grande Exhibitions.

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La mostra è basata sull’innovativa tevnologia video Sensory4, un sistema multimediale unico, sviluppato da Grande Exhibitions, che armonizza motion graphic multicanale, suono surround di qualità cinematografica, con oltre 40 proiettori ad alta definizione per fornire immagini dettagliate e particolari in primo piano. . L’esposizione resta visibile fino al 19 marzo 2017 e se non altro ha avuto il grande merito di consolidare la veste artistica e culturale dell’ex caserma Guido Reni, oggi di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti, che ha saputo consegnare all’intera città questo spazio secondo una logica molto coinvolgente e aggregante soprattutto con lo sguardo rivolto ai bambini. Un aspetto che è stato molto apprezzato dalla professoressa Maria Rita Parsi, membro del Comitato ONU per i diritti dei fanciulli.

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Info: www.aliceroma.it