PIIGS, curatela nei paesi in crisi

Si scrive PIIGS ma si traduce Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna, anche se l’analogia con il significato letterale del termine non è pura coincidenza. L’infelice acronimo è stato coniato infatti dalla stampa nell’ormai lontano 2008, associato a tutti quei paesi con un’economia non particolarmente in salute visti come un ostacolo allo sviluppo dell’Unione Europea. Ora la stessa sigla viene recuperata da un gruppo di giovani curatori per avviare un progetto di ricerca che mette al centro della discussione il rapporto tra arte ed economia e le dinamiche che si attivano sul fronte della curatela, argomento di ricerca che sarà presentato sotto forma di mostra e di talk dal 4 al 6 novembre alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. I perché del nome vanno rintracciati nella natura transnazionale dell’iniziativa che in particolare cerca di affrontare le problematiche che accomunano le rassegne artistiche degli stessi paesi citati nella sigla. È ancora possibile fare curatela in questi paesi? In che termini? Come ha inciso la crisi economica sull’organizzazione di mostre? Una serie di questioni che aprono un dibattito sulla situazione artistica e curatoriale attuale che abbracciano temi scottanti quali, per citarne alcuni, le discriminazioni tra Nord e Sud Europa, la biopolitica del neoliberalismo come motore dell’ordine economico odierno, la capitalizzazione del tempo.

Il progetto parte da un’idea dei partecipanti all’ultima edizione di CAMPO15, corso di curatela organizzato dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e promosso dalla Fondazione per l’Arte moderna e Contemporanea CRT e si è sviluppato attraverso il coinvolgimento di altri quattro gruppi di professionisti provenienti da ciascun paese enunciato nella sigla PIIGS: NEON (Atene, Grecia), Art+Research collaboration (IADT, Irlanda), ARTISTS Instituto de Historia de Arte da Universidade de Lisboa (Lisbona, Portogallo), Master en Historia del Arte contemporaneo y cultura visual, Universidad Complutense de Madrid e Universidad Autonoma de Madrid & Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia (Madrid, Spagna).

Un iter cominciato a luglio con la pubblicazione di un blog, www.talkingpiigs.com, per uno scambio iniziale di opinioni e per la stesura di testi critici, insomma una piattaforma di ricerca che ha portato alla pianificazione di una mostra collettiva, PIIGS, An Alternative Geography of Curating. In mostra a Torino saranno presentati i diversi progetti di artisti selezionati dai gruppi curatoriali, in cui si alternano nomi più o meno familiari e giovani promesse del panorama internazionale. Tra questi Giulio Delvé, Adelita Husny Bey, Serena Osti, Danilo Correale, Francesco Nordio, Sofia Dona, George Drivas, Anna Lascari, Orestis Mavroudis, Eva Stefani, Kostas Bassanos, Kostas Christopoulos, Paky Vlassopoulou, Theo Prodromitis, Pavlos Nikolakopoulos, Anna Lascari, Zoe Hatziyannaki, Fiona Marron.
I tre giorni di esposizione saranno però anche l’occasione per organizzare un ciclo di talks, scandito secondo aree tematiche, in cui gli esponenti dei diversi paesi avranno la possibilità di presentare la propria ricerca per poi cercare insieme, nella giornata conclusiva, di rintracciare un codice e un linguaggio comune tra le linee illustrate.  
Scopo ultimo del progetto è infatti quello di restituire una visione d’insieme fatta di stratificazioni sulla situazione artistica e curatoriale contemporanea, una visione che metta in luce differenze e somiglianze nell’approccio dei diversi paesi partecipanti, cercando, così, di riscattare la visione che, ancora troppo spesso, l’opinione pubblica ha dei PIIGS. Paesi che, nonostante le ancora presenti difficoltà economiche, sono un contenitore di creatività in fermento che sta cercando di reinventarsi per farsi spazio nel panorama internazionale.

Info: talkingpiigs.com/infowww.fsrr.org/evento

Articoli correlati