Robert Morris, film and videos

Trento

Classe 1931, conosciuto soprattutto come scultore, Morris è tra i protagonisti della scena artistica statunitense ed europea del secondo Novecento, caratterizzata da un clima vivace e sperimentale nel quale le pratiche di diverse discipline contemporanee e le riflessioni teoriche si sono intrecciate. Punto di riferimento internazionale per la minimal art, l’arte processuale e l’anti-form, a partire dagli anni sessanta Morris ha fatto continuamente ricorso al mezzo filmico adottato con strategie diverse in relazione a cruciali passaggi nel corso degli oltre cinquant’anni di produzione artistica. Attraverso tale medium, così come nella attività di scrittura e di insegnamento, è possibile rintracciare elementi di continuità di un percorso profondamente analitico e articolato, capace di indagare la possibilità stessa e le condizioni di esperienza del fare arte. Morris ha contribuito a una radicale destrutturazione delle convenzionalità delle categorie di spazio e di tempo. Il procedere multiforme di Morris viene illustrato nella mostra del Mart attraverso oggetti, sculture e installazioni e soprattutto tramite l’esposizione integrale della produzione di audiovisivi realizzata a partire dagli anni sessanta, mai presentata prima al pubblico italiano – eccezion fatta per Birthday Boy, commissionato dal Ministero dei beni e delle attività culturali in occasione delle celebrazioni del cinquecentesimo anniversario del David di Michelangelo. Robert Morris. Films and Videos, a cura di Gianfranco Maraniello, direttore del Mart, Denis Isaia, curatore Mart, e Ryan Roa, assistente di Robert Morris, è realizzata in collaborazione con la Sonnabend Collection Foundation e con lo Studio Robert Morris. In autunno sarà pubblicato un catalogo di approfondimento alla mostra, edito da Electa, che conterrà, oltre ai saggi curatoriali, una significativa selezione di testi dell’artista, alcuni dei quali mai pubblicati in Italia, che negli Stati Uniti hanno costituito riferimenti fondamentali del dibattito culturale.