The Observatory Of Light è un intervento che Daniel Buren aveva immaginato per la prima volta quando fu invitato da Frank Gehry alla Fondation Louis Vuitton, il museo di lì a pochi mesi sarebbe stato inaugurato e l’artista non avrebbe fatto in tempo a realizzare il suo intervento in tempo per l’apertura. La cosa non dispiacque affatto a Gehry, il quale voleva concedere al pubblico un anno di tempo per abituarsi alla sua architettura: «Ho capito sin da subito che il mio progetto avrebbe messo alla prova l’edificio. Ma allo stesso tempo è un intervento che lo rispetta».
Ha dichiarato Buren, che ha inaugurato la sua installazione alla Fondation Louis Vuitton, a distanza di un anno e mezzo dall’ inaugurazione, un intervento temporaneo realizzato sulle vele dell’edificio come elemento emblematico della struttura nel Bois de Boulogne. L’artista ha coperto i 3600 pannelli di vetro che compongono la’architettura con filtri di tredici colori diversi ed equidistanti, alternati a elementi con fasce bianche e trasparenti perpendicolari al suolo. Le vele, trasfigurando le terrazze del museo, creano un dialogo con il cielo e variano in base alle condizioni climatiche, costruendo giochi di colori e trasparenze che sfruttano il gioco di riflessi per regalare al pubblico un’immagine dell’edificio rinnovata.
«Un progetto grandioso, che incanta, il risultato di un effettivo dialogo con Gehry e il suo progetto. Il suo lavoro risponde magnificamente all’architettura, in linea con il suo approccio artistico», ha dichiarato il presidente della fondazione Bernard Arnault a proposito dell’opera e dell’artista. In occasione dell’intervento, si svolgerà dal 2 al 4 giugno Buren Cirque, il progetto multidisciplinare di Buren con Dan e Fabien Demuynck dedicato ai nuovi talenti della creatività internazionale, che ospiterà tre nuove performance intitolate 3 times another Hut.