Lo Schermo dell’arte a Venezia

Per il terzo anno consecutivo si rinnova la collaborazione del Teatrino di Palazzo Grassi, Venezia, con Lo schermo dell’arte film festival. Arrivata alla sua VIII edizione, la rassegna internazionale fiorentina, conclusa lo scorso novembre con oltre 7mila presenze, si dedica ad esplorare e promuovere le relazioni tra arte contemporanea e cinema attraverso la presentazione di film e installazioni, la distribuzione di cinema d’artista, workshop, progetti di formazione e residenze per artisti, cooperando inoltre con istituzioni, centri d’arte, accademie e università italiane e straniere. Un risultato sorprendente per il festival che si conferma ancora una volta un’eccellenza in Italia, incentrato su moving images e attivo in progetti di formazione animando la scena culturale nazionale e non solo, con appassionati, esperti e le principali realtà del settore. Ora, una preziosa selezione di 13 film tra quelli presentati nel capoluogo toscano, sono in visone da giovedì 10 a domenica 13 marzo, nella location della Fondazione Francois Pinault. L’evento sarà inaugurato proprio dalla direttrice di Lo schermo dell’arte, Silvia Lucchesi e di seguito la prima proiezione con (Untitled) Human Mask del celebre Pierre Huyghe. Un originale ed enigmatico progetto legato ad una storia vera, quella di un ristorante vicino a Tokio, noto per utilizzare scimmie addestrate come camerieri. In effetti l’artista francese ha spesso incluso animali nei suoi lavori e in questa realtà filma la scimmia con il volto ricoperto da una maschera ispirata a quelle tradizionali del Teatro Nō.

Tra gli italiani, Quantum un corto del collettivo Flatform, protagonista è il tipico paesaggio italiano. Le riprese toccano un ambiente arroccato su una montagna, mostrato come una miniatura, le immagini dal vero vengono sottoposte ad un complesso lavoro di post-produzione, mentre la colonna sonora suona la celebre aria del Nessun Dorma della Turandot di Puccini. La Svizzera è presente con Thomas Hirschhorn, Gramsci monument di Angelo A. Lüdin. Omaggio a uno dei più importanti filosofi del XX secolo, Gramsci monument, è l’installazione che l’artista elvetico Hirschhorn ha realizzato durante l’estate del 2013 nel Bronx, New York, dove ha vissuto per cinque mesi con gli abitanti del quartiere confrontandosi con le differenti realtà ed etnie. Nella giornata di venerdì, seconda rappresentante della nostra penisola, Rä di Martino, tra i prescelti con The show Mas go on del 2014, trenta minuti di storia dei grandi magazzini romani Mas, acronimo di Magazzini allo Statuto. Luogo di infinite microstorie, ora diventa il palcoscenico dove si intrecciano i racconti dei clienti, dei commessi e le performance degli attori, tra i quali Filippo Timi, Iaia Forte, Sandra Ceccarelli e Maya Sansa. Le proiezioni continuano sabato volando in Palestina con Common assembly: deterritorializing the palestinian parliament, del 2011, di Daar (Decolonizing architecture art residency). A seguire, Parallel I-IV di Harun Farocki, Germania, in 45 minuti è possibile osservare uno dei suoi ultimi lavori nato come video installazione, mentre domenica alle 16, Concrete love, The Böhm family presenta un ritratto di una dinastia di architetti tedeschi. Il film, pluripremiato, segue il lavoro in studio e in cantiere di Gottfried Böhm, dei figli e della moglie, una famiglia unita dalla passione per l’arte e per l’architettura pur nella diversità dei singoli caratteri. Subito dopo Picturing Barbara Kruger di Pippa Bianco, Stati Uniti, e infine l’attesissimo Peggy Guggenheim: Art addict di Lisa Immordino Vreeland, in collaborazione con Collezione Peggy Guggenheim, il film uscirà nelle sale in tutta Italia lunedì 14 marzo. 

Teatrino di Palazzo Grassi, dal 10 al 13 marzo; Info: www.palazzograssi.it

 

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