Al via Artverona

‏ ‏Dal 16 al 19 ottobre Verona vede protagonista in fiera l’11esima edizione di Artverona. Alcuni numeri sono importanti per descrivere la nuova rassegna di quest’anno come 115, le gallerie partecipanti o 16, gli spazi italiani indipendenti, mentre sono 18 le editorie e i servizi per l’arte. Nuovamente sotto la direzione artistica di Andrea Bruciati, Artverona presenta nuovi eventi e conferma le realtà ora mia storicizzate. Come ad esempio il secondo appuntamento per il format Focus XX, dedicato alla rilettura dei maestri dell’arte del dopoguerra italiano che, dopo aver reso omaggio nel 2014 a Enrico Castellani, ora volge l’attenzione alla produzione intima e preziosa di uno dei più grandi rappresentanti dell’arte: Fausto Melotti con I testimoni velati del 1977, scultura presente grazie alla collaborazione con il Mart di Rovereto. Anche Artes è in gioco con un nuovo progetto di ricerca, divulgazione, partecipazione sulle tecniche artistiche che dopo aver indagato lo scorso anno la pittura, in questi giorni è affida a Eva Comuzzi un’indagine sul disegno contemporaneo. 12 opere su carta di artisti come Vito Acconci, Vincenzo Agnetti, Stefano Arienti, Alighiero Boetti, Giuseppe Capogrossi, Giuseppe Chiari, Francesco Clemente, Giorgio Griffa, Giulio Paolini, Pino Pascali, Mario Schifano e Mark Tobey, proposti in un dialogo ideale con un corpus crescente di disegni di 50 artisti selezionati attraverso un bando aperto con la media partnership di Espoarte. Per gli spazi indipendenti italiani a cura di Cristiano Seganfreddo, nella 6a edizione pone la “qualità” come tema su cui declinare le diverse proposte dal mondo no profit della penisola, dai collettivi alle associazioni passando da realtà non istituzionali e tutti ospitati gratuitamente in fiera. Non poteva mancare Level 0 che vede Artverona collaborare con alcuni direttori di musei e istituzioni d’arte contemporanea italiani a partire da Castel Sant’Elmo di Napoli, Maga di Gallarate, Man di Nuoro, Mart di Rovereto, Maxxi di Roma, Merano arte, Museion di Bolzano, Museo civico Giovanni Fattori di Livorno e Museo d’arte contemporanea Villa Croce di Genova. Una vera e profonda occasione di supporto e visibilità per gli artisti in fiera, infatti i direttori andranno ad individuare ciascuno un giovane artista impegnandosi a promuoverlo all’interno della propria struttura con un talk, una presentazione o una mostra.

Con il concorso Icona, l’opera vincitrice, selezionata da una commissione presieduta da Gianfranco Maraniello, direttore del Mart di Trento e Rovereto, andrà a rappresentare la manifestazione, diventando la sua immagine di campagna per il 2016 ed entrerà in deposito nelle collezioni del museo trentino. Molto coinvolgente e stimolante ArtVeronaTalk, programma di incontri, presentazioni, dibattiti con i diversi attori del sistema dell’arte a cura di Adriana Polveroni, direttrice di Exibart. Mentre Atupertu è un nuovo format che darà la possibilità al pubblico di incontrare vis à vis gli artisti italiani nelle loro rispettive gallerie. Continua Raw zone, un’area aperta a 12 gallerie che si presentano con progetti curatoriali inediti, espressamente dedicata alla ricerca e all’innovazione con uno sguardo puntato al mercato più vergine. Sulla stessa linea King Kong per una diversa idea di monumento e di installazione: 16 progetti selezionati tra gli autori rappresentati in fiera, immaginando all’ingresso dei padiglioni un’area bipolare che si offre, come un polmone versatile, quale manifesto di libertà ideativa per uno spazio introduttivo importante e insieme partecipato. Curiosa e di certo accattivante Design welcome, una campagna di raccolta fondi, lanciata in collaborazione con la piattaforma di crowdfunding DeRev, per sostenere nel 2016 la realizzazione del progetto di arredo urbano Beyond art pavilion di Claudia Suarezahedo, giovane architetto messicana che nel 2014 ha vinto il contest internazionale Design welcome indetto in collaborazione con Desall. Un’architettura nata per accompagnare i visitatori nei padiglioni e che sarà riletta da Reverse in chiave ecosostenibile. E per i più piccoli ArtveronaYoung: sezione dedicata all’avvicinamento all’arte contemporanea da parte dei più giovani, con laboratori per bambini dai 4 ai 12 anni, in collaborazione con l’Accademia di belle arti di Verona. Fuori delle mura della fiera anche la città veneta è coinvolta in eventi studiati ad hoc che su indicazione del curatore Andrea Bruciati, quest’anno faranno riferimento a un’unica piattaforma tematica, andando ad approfondire l’attualità di Emilio Salgari, romanziere nato a Verona nel 1862 che tutti ricordiamo quale ideatore di mondi possibili, storie di terre lontane, che hanno ispirato splendide rappresentazioni visive, esotismi dimenticati per noi viaggiatori virtuali di un immaginario in perenne e veloce trasformazione. Il Museo di Castelvecchio fino al 13 dicembre presenta Le meraviglie del 2000, opere dalla collezione Stellatelli, a cura di Beatrice Benedetti e Paola Marini, in cooperazione con la Direzione musei d’arte e monumenti Comune di Verona. Come da romanzo, un volo spazio–temporale che permette di vedere accostate 18 opere di artisti provenienti da terre lontane (India, Cina e Pakistan) con altrettante opere del percorso espositivo tra dipinti e sculture dal Trecento al Seicento. A pochi passi verso Piazza Bra, al Museo lapidario maffeiano, Il tesoro misterioso, a cura di Hélène de Franchis e Paola Marini. Nel più antico museo lapidario d’Europa, Herbert Hamak dialogherà sulla scia della suggestione salgariana con i tesori, nascosti e non, della location settecentesca. Le sue opere in resina, custodi di piccoli manufatti e di pigmenti colorati, si alterneranno ai preziosi reperti conservati nelle sale mentre nel giardino alcuni elementi evocheranno il tracciato dell’antica cinta muraria parzialmente nascosta.

Per Videoarte alla protomoteca della biblioteca civica e all’Accademia delle belle arti, in La giraffa bianca, nelle mani di Elisa Fantin, partendo da Salgari, si è scelto di approfondire la riflessione sulla creazione dell’immaginario come concetto e contesto, ossia come luogo di nuovi desideri e di quei meccanismi che ne mettono in luce la valenza estetica relazionale. L’aspetto del fallimento dell’immaginario, nel senso di un’insoluta tensione di desiderio mai completamente soddisfatta e che continua a rigenerarsi, è il tessuto connettivo che lega i video di una decina di artisti internazionali. Amo, Arena museo opera, fino a metà dicembre, La regina dei Caraibi, una quarantina di scatti di 12 artiste di riconosciuta fama internazionale provenienti dalla Collezione Milesi per la prima volta presentata al grande pubblico con un approccio che omaggia il femminile in un’accezione dicotomica rispetto alla descrizione romantico lussureggiante della trama salgariana. A integrare la mostra, alcune opere di Tracey Emin e Sarah Lucas a La Maison du Couturier a Palazzo Giusti. A cura di Angela Madesani nella sede di la Feltrinelli del centro storico, Alberto Messina in Un’idea di spleen, mostra attiva fino al 9 novembre. Ad accoglierci una serie di immagini ispirate al mondo di Salgari, nessun tentativo di narrazione esplicita, piuttosto rimandi da cogliere a un’osservazione attenta. Sono accenni alla vita e alle opere dello scrittore veronese, morto suicida nel 1911, dopo una breve vita difficile. Nessun oggetto tra quelli fotografati è appartenuto allo scrittore, si tratta di rimandi: il mare, le conchiglie, la sabbia, le bottiglie di alcolici con un pensiero nei confronti della sua propensione all’etilismo, le piante. Un lavoro fatto in casa, proprio come la letteratura di Emilio Salgari. E infine lo stesso Mart è coinvolto a pieno con Masbedo, Sinfonia di un’esecuzione. Infatti fino al 14 Febbraio a cura di Gianfranco Maraniello e Denis Isaia è presente un triplice intervento dei Masbedo al museo di Rovereto per un progetto che trae ispirazione dagli abeti rossi della Val di Fiemme, i cosiddetti abeti di risonanza, con cui si realizzano gli strumenti ad arco più pregiati al mondo. Un progetto sulla rinascita, per raccontare di come una condanna a morte si trasformi in musica, di come dalla distruzione si generi forma.

‏Art Verona
dal 16 al 19 ottobre
www.artverona.it