Dalla guerra all’arte

Cassino (Fr)

L’estetica della memoria è un processo articolato di costruzione ed identificazione di un’esegesi collettiva di definizione della storia. Ogni narrazione contiene in sé il frutto di un’esperienza, il nesso imprescindibile di un ricordo, la storia, dunque, si compone di fatti, vicende e aneddoti che ricostruiscono le radici della nostra identità sociale, retaggi di una coscienza globale che nel mondo contemporaneo impiantano le fondamenta di un attuale multiculturalismo differenziato. La seconda guerra mondiale, sotto questo aspetto, costituisce un punto di svolta nella comprensione delle nostre origini, a pochi chilometri da Roma, il percorso della battaglia di Montecassino è la dimostrazione lampante di come l’identità collettiva di una nazione abbia tessuto inconsapevolmente il destino di un popolo straniero, un popolo che lungo i sentieri del parco dei Monti Aurunci ha scritto una dolorosa pagina di storia. Lo scorso 2 luglio il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha inaugurato l’apertura al pubblico del percorso della battaglia di Montecassino, un itinerario che racconta le vicende belliche di un territorio vessato dai bombardamenti che il 15 febbraio 1944 portarono alla completa distruzione dell’antica abbazia benedettina.

L’itinerario ha inizio nel cimitero polacco, una piana dove centinaia di croci bianche, come fossero un’istallazione contemporanea, ricordano il sacrificio dei soldati del secondo corpo d’armata guidato dal generale Władysław Anders, morto nel 1970 a Londra, ma sepolto vicino i suoi uomini secondo le sue ultime volontà. Il percorso prosegue in cima a quota 593, un obelisco si innalza sulla valle del Liri, perenne ricordo dei caduti della terza divisione dei fucilieri dei Carpazi, un altro luogo di sangue che ha segnato le sorti del conflitto. Ai piedi del monumento due interventi degli artisti Alessandro Piangiamore e Simone Cametti rappresentano il continuum di una visione estetica che partecipa in primo piano al racconto storico e ne sviluppa nuove ed inedite tracce culturali legate al nostro sentire contemporaneo. Piangiamore con la sua opera intitolata Un petalo viola su un pavimento di cemento mette in scena il contrasto materico e visuale tra una lastra di cemento e i petali di fiori ingabbiati nella materia grigia, la fragilità di un fiore intrappolato nel cemento diviene testimonianza di una memoria che condivide nella sua essenza il motore portante di tutte le arti, ne è fine e conseguenza, obiettivo necessario per la trasmissione di conoscenza alle future generazioni.

Nell’intervento di Cametti Favi di miele l’artista attraverso l’esposizione di un’arnia per api, ha voluto sottolineare l’importanza della natura sull’uomo, la sua perfezione, la sua potenza, laddove nel microcosmo di un insetto si celano i complessi meccanismi della Terra, il ciclo vitale delle api diviene dunque l’incipit per narrare di un ordine e di un’armonia sconosciuta agli uomini, specie durante le drammatiche vicende della guerra. «Tutto è ora volto in caos: sono solo al centro di un nulla grigio e torbido, ed ecco io so che cosa questo significa, ed anche so di averlo sempre saputo: sono di nuovo in lager. Il resto era breve vacanza, o inganno dei sensi, sogno: la famiglia, la natura in fiore, la casa. Ora questo sogno interno, il sogno di pace, è finito. E nel sogno esterno, che prosegue gelido, odo risuonare una voce, ben nota; una sola parola, non imperiosa, anzi breve e sommessa. È il comando dell’alba, una parola straniera, temuta e attesa». Nelle parole della Tregua di Primo Levi quel sogno di pace viene vanificato dall’orrore del ricordo, dal dramma collettivo che ha investito l’intera umanità, la memoria è il sigillo intoccabile di una coscienza comune che segna anche i simboli estetici della contemporaneità, veicolare la memoria al presente è un atto complesso di identificazione del reale, laddove la storia diviene il percorso e il cammino dell’intera umanità. Un progetto Abc Arte Bellezza e Cultura della Regione Lazio, per informazioni sui giorni di apertura del percorso: www.progettoabc.it

Photo Credit Giovanni de Angelis

 

 

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