Fino al 31 marzo Nuova Delhi ospita la terza edizione di St+art festival, la rassegna indiana dedicata alla street art. Otto progetti speciali realizzati in tre mesi negli spazi pubblici della città dai migliori artisti urbani della scena internazionale, che stanno già trasformando la città in un vero e proprio laboratorio. «La street art è un movimento globale che sta prendendo sempre più piede in India. È bello vedere come ciascun artista dialoga con il territorio circostante», afferma la curatrice del festival Giulia Ambrogi. Lady Aiko, Okuda, Joao Samina, DALeast, Axel Void, Rukkit, 1010 e Olek, questi i nomi degli artisti che fino ad ora hanno completato i muri. Il festival si concluderà a fine mese con gli interventi degli indiani Daku, Anpu, Harsh Raman, Yantr e Inti. In programma per tutta la durata del festival anche una serie di workshop e un progetto sviluppato già anni fa da Hanif Kureshi, direttore artistico del festival. Si tratta di Hand typography, un’iniziativa che vuole preservare i font delle varie regioni indiane, celebrarando questa tradizione e inserendola al contempo con nuovi contenuti in uno scenario contemporaneo, quello dell’arte urbana per l’appunto.