Ha inaugurato la mostra di Giovanni Albanese Stargate per il ciclo Presento un’opera. Esposizione realizzata in collaborazione con la galleria Anna Marra contemporanea e visitabile fino al 22 marzo. Stargate è ferro e micro lampadine a fiamma, dalle dimensioni di 265×125 centimetri, un’opera unica che diventa un tutt’uno con l’architettura della sala, opera di Carlo Fontana. Arte che unisce l’arte, architettura e contemporaneità. Un dialogo continuo e complementare dove l’opera artistica interagisce con il contesto e viene assimilata in un tutto suggestivo dove la geometria impera e genera uno scenario immaginifico.
Le micro lampadine dalla forma che rimanda al sacro delle candele votive creano un gioco di luci e ombre, di buio e luce che trasportano verso un altro dove, un nuovo mondo. Colore e calore, ricorrono nella ricerca artistica di Albanese, artista eclettico che inserisce nelle sue opere un’ ironia e una fantasia irriverenti, qualità che l’osservatore non si può sottrarre dal notare. L’artista inizia a utilizzare i giochi di luce verso la metà degli anni ’90, una sperimentazione che lo ha portato all’installazione di Sinfonia per la sua personale al Macro nel 2001, un pianoforte a coda composto da innumerevoli fiamme che lo rendono vivo, acceso; un fuoco che sfida gli estintori che sono ai suoi piedi a guardarlo. Nelle opere di Albanese lo spettacolo è ricreato dalla sua vena ludica che lo porta alla ricerca dei materiali tra i più disparati come rottami, oggetti resi obsoleti dal tempo, vecchi elettrodomestici che diventano la materia sulla quale giocare per creare il nuovo, per inventare sorprese e continue emozioni. Nel 2002 vince il premio Pino Pascali, istituito nel 1969 e attribuito agli artisti che si distinguono nel panorama internazionale.
L’attività artistica di Albanese è irrefrenabile, realizza installazioni sceniche per il cinema, il teatro e la televisione. Regista di AAA Achille, premiato al Giffoni film festival e di Senz’arte né parte del 2011, in cui il tema dell’arte e, nello specifico, dell’arte contemporanea ritorna prepotente, in un’analisi lucida e ironica sui suoi significati e sul confronto di essi e del loro valore con chi non è del settore ma che astutamente cerca di inserirsi con l’arte di utilizzare l’arte. L’arte di Albanese è evasione, è un gioco di ossimori tra la serietà e la pesantezza del lavoro ideativo e concreto della creazione e la leggerezza che acquistano i materiali a opera terminata, tra le numerose fiammelle di luce e i coni d’ombra che esse formano. È poesia che nasce dal ricreare la materia, è forza essenziale che rimanda agli elementi archetipici e spiazzanti e che la rendono luminosa e infiammata.
Fino al 22 marzo;sala santa Ripa, Roma; info: https://salasantarita.wordpress.com