Nella prestigiosa cornice del Palazzo Ducale di Genova apre le porte al pubblico il secondo grande evento della stagione: la mostra Da Kirchner a Nolde. Espressionismo tedesco 1905-1913. L’esposizione, di qualità indiscussa, e di estremo interesse per un pubblico poliedrico, racchiude in sé diverse sapienti trovate che non riguardano solo il contenuto ma anche il contenitore. Difatti il criterio espositivo, prodotto di una studiata scelta curatoriale di Stefano Zuffi e Magdalena Moeller, direttrice del Brücke-Museum Berlin, invita a un percorso che si differenzia stanza per stanza, alternando sale collettive e sale monografiche, in cui le singole personalità sono individuate secondo il loro contributo e peculiarità stilistica. Il ventaglio cronologico a cui le opere si riferiscono va dal 1905 al 1913, anni in cui a Dresda e successivamente a Berlino, si pongono le basi di una rivoluzione delle arti figurative che avrà un’importanza capitale per gli artisti espressionisti tedeschi e non solo: la parabola del Die Brücke. Liberandosi dalle imposizioni formali accademiche, il gruppo, composto da Fritz Bleyl, Erich Heckel, Ernst Ludwig Kirchner e Karl Schmidt-Rottluff, si caratterizza per la componente cromatica aggressiva, inaspettata e assolutamente innaturale, in unione a un forte elemento geometrico che non segue i canoni tradizionali ma privilegia la linea diagonale tanto da creare volutamente un senso di oscillazione e disagio.
Una forte dose di carica emotiva completa il profilo di questo piccolo gruppo di giovani architetti la cui straordinaria capacità grafica rende il messaggio immediato, incisivo, grazie anche all’uso sapiente del bianco e nero e dei contorni netti degli elementi compositivi. Inseriti in un contesto storico e sociale in cui Berlino in pochi decenni da città periferica dell’Europa di fine ‘800 diventa metropoli potente e mondana, Kirchner e i suoi compagni aprono un passaggio verso il nuovo, concependo uno stile che attinge dai colori vivaci di Van Gogh, dal gusto per l’esotico e il primitivo, guardando anche ai classici del Rinascimento e alle stampe giapponesi. Una mostra completa, dunque, dove produttore e consumatore si trovano ad offrire e a fruire di un prodotto di alta qualità in cui i punti di tangenza degli artisti vengono evidenziati per proporre una visione di insieme dinamica e vivace. Al termine del percorso la citazione di alcune pellicole diventate simbolo del cinema espressionista, da Murnau a Fritz Lang, impreziosisce l’analisi di un movimento la cui importanza ha avuto un impatto fortissimo su tutta la cultura occidentale.
Dal 5 marzo al 12 luglio, Palazzo Ducale, Genova; info: www.palazzoducale.genova.it