Il Silenzio e la Lode. Questo è il titolo dell’ultima personale di Christian Rainer che dal 6 marzo è visibile nelle sale della galleria Doppelgaenger di Bari. Rainer, artista eclettico e unico nel suo genere, ha lavorato con importanti musei, gallerie e fondazioni europee (su tutti il Centre Georges Pompidou di Parigi nel 2001 e Fringe Biennale di Venezia, 2007) e ha collaborato a numerosi progetti firmati con altri artisti e musicisti. Musicalmente conta almeno quattro album ufficiali, varie collaborazioni (tra cui Andy Bluvertigo e Giancarlo Onorato), musiche per film e serie televisive (per Valeria Golino, Cosimo Terlizzi e altre produzioni RAI). Nel Silenzio e la lode presenta opere dal contenuto fortemente tradizionale e classico che si collocano all’apice di un personale percorso di studio, in opposizione al pensiero mondano e secolarizzato e alla storia intesa come contingenza.
Nelle sue opere Rainer non si pone al centro del proprio pensiero, dell’insegnamento che trasmette, ma solo al suo servizio, vale a dire al servizio di qualcosa di sovraindividuale; concepisce la sua opera come avrebbero fatto gli artisti della tradizione se fossero vissuti oggi e lo fa assecondando la naturale forma del pensiero. Da qui nasce la sua inclinazione ad adottare indistintamente la fotografia, il video, la musica, la pittura, l’intervento ambientale e perfino piante, persone e animali. L’insieme di opere presentate alla Doppelgaenger prende spunto dal Salmo 65: ”Per Te il silenzio è lode”. Il tema sacro è terreno fra i più esplorati dall’artista, al quale si ritorna con un progetto sulla celebrazione del Creatore attraverso il Creato. Allontanandosi dall’idea di lode come esaltazione, come celebrazione rumorosa e culto della voce, Rainer preferisce deviare la sua indagine artistica verso quell’immenso alfabeto silente che è la natura: il silenzio come forma più alta di lode. Restituire una forma al silenzio e agli elementi che in esso si celano, riconoscere il posto dell’uomo all’interno di questo scenario, sono i principi alla base delle opere che compongono il corpus espositivo de Il silenzio e la lode.
Christian, nelle tue opere viene negata la distinzione tra arte classica-tradizionale e arte contemporanea: qual è stato il percorso che ti ha condotto a questa esigenza? «Un percorso il cui arrivo è diventato un principio: se davvero si ha qualcosa da comunicare o anche, perché no, da insegnare, questa deve poter avere un peso nel tempo; e questo accade quando è dal tempo che si impara. Si può essere classici e contemporanei al contempo, senza contraddizione e senza anacronismo. Tutto il resto è mera contingenza».
La tua arte viene espressa indistintamente tramite foto, video, musica, piante, animali, persone. Qual è il comune denominatore che accomuna le tue espressioni artistiche? «Troppe persone si concentrano esclusivamente sulla forma, probabilmente pensandola come obiettivo e non come strumento. Questo la dice lunga. Io lavoro soprattutto sui contenuti, poi l’opera in sé che è solo la punta dell’iceberg di un lungo lavoro, non fa altro che rispettare la natura stessa dell’idea. Io mi limito ad assecondarla».
Dopo un po’ di tempo ritorni, finalmente, con una tua personale. Sensazioni ed emozioni di questo percorso durato quattro anni. «Che saranno mai quattro anni…».
Abbiamo posto qualche domanda anche ai galleristi di Doppelgaenger, Antonella Spano e Michele Spinelli.
Grande attesa per la personale di Rainer: fattibilità e aspettative. «Rainer: alto 1,75circa, occhi azzurri, capelli biondi, pelle bianca. L’assenza di cui si ciba Rainer è la sintesi (di continui studi) che non lascia spazio all’interpretazione. Artista maturo e intollerante verso il troppo e il poco chiaro. Non possiamo svelare altro, Il silenzio e la lode vi attende».
Una galleria d’arte nata da un progetto serio e ambizioso nel cuore del centro storico di Bari. Come ha risposto la cittadinanza? In che direzione andate? «Doppelgaenger va nella direzione in cui ha deciso di andare. La scelta di aprire la galleria a Bari è stata condizionata dalla convinzione che l’arte non abbia limiti territoriali. I baresi nuovi erano già abbastanza preparati. I baresi vecchi si stanno preparando».
Doppelgaenger: un nome che nasconde dualità e mistero. Da dove nasce e quanto riuscite a rappresentare il vostro nome nelle esposizioni che ospitate? «Doppelgaenger è stata la naturale conseguenza del progetto casa – galleria – residenza; l’idea di sdoppiamento, appunto, fatalmente appartiene a tutta la famiglia. Tuttavia, c’è qualcuno che non si sente toccato da questo argomento?»
Il silenzio e la lode di Christian Rainer
dal 6 marzo al 6 maggio 2015
Galleria Doppelgaenger, via Verrone 8 – Bari
Info: http://www.doppelgaenger.it/