Aspettando AAF

O la va o la spacca: giunta alla sua quinta edizione milanese e al suo diciannovesimo compleanno in assoluto, Affordable art fair non è più una fiera emergente, ma un appuntamento conosciuto, oramai affermato e aspettato. Il modello di base con cui è partita a Londra nel 1996 e che l’ha portata in giro per il mondo con edizioni anche a Stoccolma e ad Hong Kong c’è ancora: Affordable art fair è e sarà sempre una fiera d’arte abbordabile con opere dal valore massimo di 6.000€. Affordable art fair però cresce, come nell’ordine di ogni cosa, e non si limita solo ad aumentare gli espositori (95 in totale) e gli eventi collaterali, perché una buona crescita deve passare dall’adolescenza che, per definizione, implica un’evoluzione, dei cambiamenti. Il primo di tutti i cambiamenti di quest’anno è la sezione exchange, fetta della fiera dedicata alle gallerie di un altro paese per metterle a confronto con le gallerie italiane sul concetto di arte abbordabile. Il paese eletto per il primo anno di scambi è l’Olanda, che verrà rappresentata nella fiera italiana da diversi espositori (due su tutti la Ronen Art Gallery e la Mooi-Man, una delle due uniche gallerie europee interamente dedicate alle male-art); e, viceversa, a fine ottobre sarà il turno delle gallerie italiane presentarsi all’Affordable art fair olandese, che si terrà ad Amsterdam dal 28 ottobre al 1 novembre 2015. Altra novità sarà la sezione fotografia dedicata a un linguaggio sempre più amato e in ascesa, che fra le sue schiere non vede solo gallerie ma anche un’istituzione quale l’Afi, l’Archivio fotografico Italiano depositario di un immenso archivio proveniente dalle più disparate collezioni. Infine, la sezione Young ospiterà ben 10 gallerie rappresentative dell’arte contemporanea emergente e una mostra collettiva con le migliori proposte del talento emergente presente in fiera.

Per i rischi più grandi, però, Affordable Art Fair si affianca complici particolarmente adatti e rilevanti: il primo è il Fai, e basta vedere che le date della fiera e quelle delle Giornate Fai di Primavera coincidono per capire che quello che hanno pensato è un progetto importante: importante e grande come un’Art night out che, nella serata del 20 Marzo coinvolgerà gallerie, atelier d’artista e studi di design con mostre, personali e collettive per coltivare lo spirito dell’arte indipendente anche fuori dalle pareti istituzionali della fiera. Il programma e la mappa completa sono disponibili sul sito – si segnala la partecipazione anche di alcuni ristoranti, che per l’occasione presenteranno piatti d’artista ad hoc per la serata. Altro complice è BaseZero una casa d’aste la cui peculiarità è presentare opere all’asta senza riserva alcuna, e che per tutta la durata della fiera presenterà due aste al giorno per un totale di sei aste, di cui una dedicata interamente alla fotografia e una charity a favore di Fata, Onlus che aiuta i centri di accoglienza per minori che praticano l’arteterapia. Affordable art fair sarà anche uno snodo per l’installazione del SuperOrto più, un orto urbano di 750 mq progettato e realizzato lo scorso anno da n.o.v.a. Civitas e Cittadellarte-Fondazione Pistoletto sul tetto del SuperStudio più. L’installazione oggi esistente, simbolo del progetto Terzo Paradiso Coltivare la Città, che si sviluppa intorno al simbolo del Terzo Paradiso, verrà disgregato zolla dopo zolla coinvolgendo il pubblico di Affordable Art Fair, che potrà contribuire all’operazione durante le visite organizzate portando a casa un pugno di terra prima che il tetto del SuperStudio venga trasformato in una vera e propria risaia.

Biglietti, programma e mappa degli eventi paralleli sono già disponibili sul sito. Info: http://affordableartfair.com/milano/

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