La canicola

Un’estate caratterizzata da un’afa accecante, una rapina («quasi dieci milioni di franchi»), una fuga in campagna, un bottino da nascondere in una fattoria abitata da personaggi tanto grotteschi quanto inquietanti. Sono le linee guida dell’accattivante graphic novel La canicola, realizzata dal maestro francese Baru (Hervé Baruléa), classe 1947, e ispirata da un romanzo di Jean Vautrin, pseudonimo di Jean Herman, scrittore, regista e collaboratore di Roberto Rossellini. Edito da Coconino press e Fandango, il volume (112 pagine, 17 euro) racconta la violenta storia del gangster Jimmy Cobb («è pericoloso, è armato. Sai Jessie, quel tipo che se l’è filata all’inizio dell’anno e i poliziotti non riescono a mettergli le mani addosso») e di Chim, un ragazzino cresciuto a suon di botte col mito della malavita. Dopo una rapina, braccato dalla polizia e da altri gangster, l’americano Cobb cerca di nascondere la refurtiva nei pressi di una fattoria. Ma la piccola comunità rurale si rivelerà un altro inferno. Seppure in miniatura. Il violento capofamiglia Horace («Capito, sguattera? Non me ne frega niente se sei qui da quarant’anni, prepara anche un solo boccone per quella piattola e finisci dritta dritta dai vecchietti. Ti sbatto all’ospizio»), la moglie Jessica silenziosa e vibrante d’odio («Fuori di qui! Vai a fare le tue porcherie da un’altra parte, con quelle zoccole del camping»), il fratello alcolizzato, Ségolene la pazza ninfomane: ciascun personaggio è un ingrediente di una miscela esplosiva, e l’arrivo di Cobb col suo denaro fa da detonatore, guidando la storia verso un epilogo davvero apocalittico.

«Scrivere un noir è imparare sul campo. È vivere sotto copertura. Nell’ombra, ai margini. Una disciplina che si addice agli autodidatti, ai liberi pensatori, alle anime folli e amabili che credono nell’utopia, agli amanti dell’anarchia, ai nemici dell’ordine nero», afferma Vautrin, professionista che viene definito da Baru «uno dei pochi scrittori che frequento volentieri, perché a partire da microcosmi di provincia sa raccontare in modo complice personaggi terribili eppure umani». Contraddistinta da un ritmo e da un’ironia tipiche di una pellicola di Quentin Tarantino e da personaggi ai margini che rimandano allo stile dei fratelli Joel ed Ethan Coen, La canicola è una graphic novel “rurale”, violenta e con una bella dose di humour. Come il suo autore, che spiega così il suo stile: «I miei modelli sono il noir francese e la commedia all’italiana. Ma sono diventato quel che sono perché un giorno è arrivato il rock’n’roll». Info: www.coconinopress.it