Giacomo Guidi, la nuova sede

Molte sono le gallerie romane che negli ultimi tempi stanno ampliando le proprie sedi, pensando sempre più in grande e ottenendo maggiore visibilità. Dopo la recente inaugurazione del nuovo spazio della Lorcan O’Neill di vicolo dei Catinari, un’altra galleria fa capolino nel cuore di Trastevere. Si tratta della galleria Giacomo Guidi, anch’essa in espansione grazie alle scelte ambiziose e lungimiranti del suo giovane gallerista che, d’altronde, non ha nessun problema a definirsi prima di tutto un imprenditore. L’inaugurazione era stata annunciata già diversi mesi fa e la comunicazione  aveva creato non poche aspettative nel mondo degli aficionados e dei devoti agli eventi mondani. E di questo si è trattato il vernissage di ieri sera: di un evento mondano in piena regola che, come promesso, non ha tradito le aspettative di nessuno. Vero protagonista della serata, lo spazio. Oltrepassato il cancello e il cortile di ingresso in largo Cristina di Svezia 17, si è risucchiati, più che accolti, dalla luce così bianca, così bianca (forse troppo) che sprigionano le pareti, il pavimento, il soffitto. A contrasto lui, il padrone di casa, occhiali scuri, comme d’habitude, e vestito blu che, si sa, col bianco ci va a nozze. Tra una stretta di mano e un’altra, riusciamo a strappargli una dichiarazione: «Abbiamo in programma un fitto planning di eventi e mostre, pensate ad hoc per questo spazio che, oltre ad essere molto versatile, è per me connotato da un profondo valore artistico», è stata difatti per ben dieci anni lo studio di uno dei padri della Transavanguardia, Sandro Chia. La programmazione espositiva annuale sarà suddivisa in tre blocchi, ciascuno dei quali vedrà allestite due grandi mostre e un progetto curatoriale. In linea con i tempi, Guidi vorrebbe che la galleria avesse, oltre alla principale funzione di spazio espositivo, anche quella più interattiva di contenitore di eventi, incontri e conferenze, alla presenza di artisti, curatori, stilisti, designer, architetti, musicisti e chef.

Lo spazio originario di studio d’artista ha subito importanti modifiche di ristrutturazione, che ne hanno cambiato l’aspetto, dando vita a più zone autonome, adibite a ospitare esposizioni diverse contemporaneamente. Mille metri quadrati di superficie, di cui 400 con funzione espositiva, insomma uno spazio ibrido a metà strada tra una galleria e un piccolo museo. La fonte di luce naturale nella sala più grande è stata ridotta per necessità di allestimento e, all’ingresso è stata creata una biforcazione che, da un lato conduce alle suddette sale, dall’altro, attraversando un piccolo corridoio, porta a una sala espositiva di minori dimensioni, dove si trovano gli uffici ma, soprattutto, un’area di relax con divanetti e tavolino. Il tutto avvolto dal bianco, «grazie al quale – spiega Guidi – si può fare qualunque cosa e inserire qualunque elemento», abbracciando in toto quell’estetica del white cube ormai un po’ retrò. A battezzare le pareti immacolate, le opere di tre artisti, alcuni più conosciuti, altri meno.

Una serie di tondi e vasi colorati di Ettore Sottsass realizzati in smalto su rame, tutti datati 1958, esposti per la prima volta nel dicembre 1958 nella galleria Il Sestante (a Milano, in via della Spiga), questa volta raccolti in una mostra curata da curata da Fulvio e Napoleone Ferrari, fondatori del museo casa Mollino di Torino. Nelle sale più grandi, la prima personale della statunitense Melissa Kretschmer, ultima moglie di Carl Andre (con un destino più fortunato della prima) che propone una serie di tavole incise, frutto di una nuova produzione, più materica e scultorea. Infine la personale dell’artista concettuale berlinese Gerold Miller e opere inedite della serie Monoform e Set, ideate appositamente per la galleria romana. Superfici monocrome di grandi dimensioni che si fondono con le pareti della galleria, assorbendo lo sguardo dello spettatore, creando spazi illusionistici oltre la superficie pittorica.

Insomma, il gallerista ha mantenuto la parola, concentrandosi, come aveva dichiarato qualche mese fa esclusivamente sulla capitale. Attendiamo ora i suoi prossimi passi che sembrano dirigersi verso nuovi orizzonti, questa volta non Europei.