Equilibri, il catalogo

Viene presentato il 22 settembre alle 19:00, nello spazio romano di Erica Fiorentini Arte contemporanea, il catalogo della mostra Equilibri, attualmente in galleria fino al 20 ottobre. Interverranno alla presentazione del volume: Laura Cherubini, critica d’arte e curatrice, docente di storia dell’arte contemporanea all’Accademia di Brera e vicepresidente del Museo Madre; Duccio Trombadori, poeta, giornalista, critico d’arte nonché professore di Estetica; Adriana Polveroni, direttrice della rivista Exibart. La mostra collettiva Equilibri, curata da Laura Cherubini ed Erica Fiorentini, raccoglie i lavori di dodici artisti di quattro generazioni differenti che, nel loro lavoro, sono riusciti a cogliere quell’istate singolare e fuggente in cui l’equilibrio si manifesta, per poi svanire nel «precario equilibrio dell’arte che riassume al suo interno asimmetria e disequilibrio». Nel 1992 la galleria Erica Fiorentini inaugurò la sua attività con la mostra intitolata La Misura Italiana, laddove misura stava per quel senso di innata eleganza proprio della storia e della cultura del nostro paese. Così, a distanza di più di vent’anni questa mostra si riaggancia alla precedente sottolineando l’importanza, soprattutto oggi nel disordinato e variegato panorama contemporaneo, di riflettere sull’inesauribile tensione verso l’equilibrio, da quello spaziale, delle proporzioni e delle forze, fino a quello esistenziale dei sentimenti.

Merito dell’allestimento il mettere in risonanza le opere causando un effetto di disorientamento nello spettatore. La rottura degli equilibri, nella morfogenesi degli argentei universi (cellule?) di Grazia Toderi (1963). L’importanza del bilanciamento dei pesi e delle forze è presente nei Mobiles di Alexander Calder (1898 – 1976) come nelle fragili piccole sculture in cartone di Giacomo Balla (1871 – 1958). La tensione statica della geometrica stella tanto amata da Gilberto Zorio (1944) dialoga con le linee spezzate nell’olio di Osvaldo Licini (1894 – 1958). Gioca sulla percezione visiva la scatola in perspex di Maurizio Mochetti (1940), in bilico tra la realtà e la sua illusione nell’ombra proiettata, così come avviene nel lavoro di Alice Cattaneo (1976) all’interno della dimensione spaziale. In Luì na gréine (2014) di Pietro Fortuna (1950) entra in campo l’equilibrio cognitivo tra ragione e sentimento nell’attribuire significato a qualcosa. L’equilibrio narrativo è nella messa in scena I Vizi e le Virtù (1959), dentro il piccolo teatrino in ceramica smaltata di Fausto Melotti (1901 – 1986). L’ambiguo dispositivo nel disegno di Simone Berti (1966) potrebbe essere il progetto di un monumento, così come monumentale, e sbilanciata, è la lastra in granito rosso di Giovanni Anselmo (1934). Il bilanciamento tra le forme i colori è, invece, come sempre evidente nelle composizioni pittoriche di Giorgio Morandi (1890 – 1964).

Fino al 20 ottobre, Erica Fiorentini Arte Contemporanea, Via Margutta, Roma; Info: www.ericafiorentini.it

 

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