Frontier è tornato

A Bologna è in corso la seconda edizione di Frontier-la linea dello stile, progetto che valorizza il writing e la Street art: esperienze tra le più discusse nel panorama dell’arte contemporanea. Da luglio a settembre il paesaggio urbano cambia pelle accogliendo opere di artisti italiani e internazionali. Organizzato dal comune di Bologna in collaborazione con la regione Emilia Romagna, Frontier è curato da Fabiola Naldi e Claudio Musso e strutturato in due fasi complementari: la realizzazione di opere murali gigantesche e l’analisi critica delle due discipline attraverso incontri e dibattiti. Il progetto, nato nel 2012, si collega alla mostra Arte di frontiera. New York graffiti ideata da Francesca Alinovi e organizzata nel 1984 alla galleria di Arte moderna di Bologna. L’evento portò in città gli esponenti principali del graffitismo newyorkese ed artisti come Kenny Sharf, Jean- Michel Basquiat e Keith Haring.

La linea dello stile continua il suo percorso che per la seconda edizione vede la presenza di artisti caratterizzati da ricerche che tendono all’astrazione, concentrando l’attenzione di chi guarda su un momento specifico del writing e della street art, in continua evoluzione. La line up comprende la tagliente cifra stilistica del francese Lokiss, le vibranti forme dello statunitense Poesia, le geometrie essenziali del polacco Seikon, i pattern caldi e mediterranei della spagnola Nuria, la versatilità di Rae Martini e le linee aggettanti di Peeta, entrambi italiani. Le superfici scelte come più idonee per ospitare opere di grandi dimensioni, restano principalmente quelle degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di gestione Acer nei quartieri dell’immediata periferia bolognese a cui si aggiungono una scuola e due edifici del centro. Risultato della collaborazione con il gruppo Hera, si è infatti deciso di utilizzare due strutture collocate all’ingresso della Manifattura delle arti, area in cui si sta svolgendo da alcuni anni un importante processo di rigenerazione urbana.

Anche quest’anno Frontier è sostenuto dal Mambo che mette a disposizione i propri spazi per incentivare momenti di incontro tra il pubblico e i protagonisti della scena urbana. Ciò che infatti differenzia in modo innovativo Frontier da eventi affini è lo spazio dedicato alla riflessione teorica su tali discipline. I curatori hanno strutturato la manifestazione come una piattaforma aperta, una mostra open air in divenire, con il fine di istituzionalizzare maggiormente gli interventi artistici. Frontier si presenta quindi come un percorso espositivo nello spazio urbano fruibile liberamente che, cambiando la percezione degli spazi, rinnova il rapporto tra centro e periferia.

Info: http://frontier.bo.it

Articoli correlati