Statements 2014.2

“Manuale per artisti. Tutto quello che un artista deve sapere per entrare nel mondo dell’arte contemporanea” così si chiamava, forse ironicamente, il workshop ideato e curato da Ivan Quaroni per Circoloquadro che ora porta in mostra i dodici artisti che lo hanno frequentato nella collettiva Statements 2014.2. Il titolo dell’esposizione fa riferimento a quella che è la poetica di un artista, una sorta di dichiarazione d’intenti, di finalità perseguite e mezzi utilizzati. Non essendoci un fil rouge eletto a principio ordinatore, ciascun lavoro si fa portatore di un discorso a sé e di una propria aura artistica, facendosi portavoce emblematico dell’arte di ciascuno.

L’esposizione affianca lavori che si differenziano per tecniche utilizzate, media espressivi e tematiche affrontate. Le opere pittoriche innanzitutto mostrano la presenza di materiali che spaziano dalle sfumature a carboncino nel lavoro di Marianna Gasperini, alla combinazione di smalti e grafite in Ersilia Sarrecchia, all’uso inusuale del catrame che dona matericità all’opera di Lorenzo Fabietti. Tra le tecniche utilizzate maggiormente, il collage è sperimentato in diversi modi: a volte polimaterico è affiancato all’impiego dello spray da Serena Rossi per dar vita a composizioni pirotecniche; a volte digitale è utilizzato e rielaborato da Klaus Morgue per creare ambientazioni iconografiche di sapore apocalittico; Sara Rambaldi lo adopera concettualmente per restituire immagini ironiche sul tema dell’amplesso, stampate con il torchio.

Strettamente legate al vissuto quotidiano, Valentina Chiappini presenta invece un lavoro che inscena pensieri, simboli e calligrafismo; Brigitta Rossetti ricerca un dialogo contemplativo con la natura, denunciando un allontanamento dell’uomo da essa; Patricia Fraser indaga con la fotografia il rapporto che l’ombra intrattiene con le superfici, che diventano pattern; Angela Dibiase investe di importanza iconica oggetti di uso quotidiano. Infine legati a una concezione dell’arte più performativa e concettuale, Pamela del Curto propone una fotografia testimone di un’azione trascorsa ma portatrice di una riflessione sempre attuale; Martino Saccani recupera il ready-made duchampiano inserendolo in una nuova modernità in cui gli oggetti si smaterializzano per divenire concetto. L’intera esposizione è corredata dall’uscita di un catalogo – con testo di Elisa Fusi – dove, sotto forma di un breve testo, gli artisti illustrano la propria pratica artistica e le questioni teoriche, estetiche e sociali affrontate, arricchendo così la fruizione visiva dell’opera.

Fino al 28 giugno, via Thaon di Revel 21, Milano, info: www.circoloquadro.com

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