Urban Legends, Seth

Roma

A partire dal 7 giugno gli spazi del Macro Testaccio di Roma ospitano Urban Legends, una mostra promossa dalla galleria 999 Contemporary e organizzata dalla gallerista Francesca Mezzano, che raccoglie i lavori di dodici dei migliori street artist attivi sulla scena internazionale. L’evento, curato da Stefano Antonelli, segna un passo in avanti nel percorso di riconoscimento istituzionale di una pratica artistica che sta vivendo una stagione segnata da importanti successi espositivi.

«La pittura in strada è più istintiva e spontanea. Quello che mi ispira sono i viaggi, le città e gli schizzi che riesco a disegnare. Passare alle opere su tela è stata una sfida e sono felice di averla affrontata. Le tecniche di pittura su muro e su tela sono molto differenti ma sono convinto che si alimentino a vicenda». A parlare è Julien Malland, aka Seth, artista di origine francese, comincia sin da giovane a frequentare l’ambiente dei graffiti producendo reportage fotografici sui writer che operavano nel tessuto metropolitano parigino. All’età di 25 anni, intorno al 1995, comincia il suo personale percorso in seno all’arte urbana utilizzando come pseudonimo l’appellativo di Seth, la divinità egizia figlia di Osiride.

Dopo gli studi all’Ensad, la scuola di arti decorative di Parigi, Malland prosegue la sua carriera espressiva attraverso l’esplorazione di molteplici culture. I suoi numerosi viaggi, da cui trae origine l’attributo di globepainter, rappresentano l’incipit per mettere in discussione la sua personale cifra stilistica. Seth sonda il patrimonio grafico dei fumetti e trae ispirazione da grandi registi dell’animazione giapponese, primo fra tutti il maestro Hayao Miyazaki il cui immaginario colpisce in maniera notevole le derivazioni estetiche di Malland. Durante i numerosi viaggi l’artista sperimenta, conosce persone, si lascia inglobare dalle tradizioni locali lasciando che la sua arte si contamini dagli influssi esterni, non è raro infatti vedere in giro per il mondo le opere di Seth in collaborazione con artisti di ogni nazionalità.

Malland trova nell’infanzia il suo campo d’azione, la sua tematica privilegiata in cui cerca di narrare il mondo contemporaneo anche attraverso contenuti sociali, tentando di sensibilizzare i fruitori delle sue opere. La street art diviene quindi un mezzo di integrazione, uno strumento per veicolare messaggi che riguardano le problematiche della nostra società contemporanea, utilizzando un linguaggio semplice e onirico, aperto a ognuno di noi, ma che nella sua linearità mette lo spettatore di fronte alla realtà, ad un nuovo concetto di umanità.

Dal 7 giugno; Macro Testaccio, piazza O. Giustiniani 4, Roma; info: www.urbanlegendstheshow.com