L’Anima di Bruno Bordoli

Con Anima, Bruno Bordoli e la sua arte hanno attraccato in Sicilia. Dopo la prima esposizione nella galleria del Gruppo credito Valtellinese di Sondrio, la mostra dedicata all’artista lombardo è giunta ad Acireale, presso la galleria Credito Siciliano, dove sarà visitabile fino al prossimo 13 giugno, cui seguirà il trasferimento dell’esposizione a Fano. Tra i collage, le tele, i disegni e le carte, selezionate tra le oltre diecimila opere prodotte dell’artista a partire dagli anni Sessanta fino ad oggi, si cela la sua anima, in un riassunto di se stesso e della propria arte talmente ricco da non poter essere esaustivo. Quasi un ritratto di sé, realizzato a collage, per rimettere insieme i pezzi di un cammino artistico vario, complesso e non ancora concluso, come in un lungo pellegrinaggio volto al ritrovamento di sé e, in particolare, dei propri esordi.

«Bordoli tenta di ritrovare l’espressione al di là dell’espressionismo, di rivalutare il segno al di qua dei formalismi. E inizia così la sua avventura personale che si farà avventura spirituale. E il percorso verso il difficile, verso l’ignoto si fa percorso nei meandri dell’anima». Così parlò di lui Philippe Daverio. Di lui che ha fatto di diversi valori pittorici un unico linguaggio: il suo, che si declina tra l’espressionismo, la violenza fauves e il surrealismo. ”Con intuito e sapienza – scrive ancora Daverio – ha deciso di riallacciare la sua lingua pittorica ad un ceppo delle estetiche che la modernità aveva deciso di relegare in una piega non più spiegata della storia”. Parte da Carrà, da quel pittore che partiva dalle origini, un pò come alla pittura rupestre delle orgini si rifaceva l’espressionismo tedesco, perchè ”il primordialismo diventava una ricerca del fondo della memoria e quindi del fondo dell’anima”. Un ritorno all’origine delle cose umane a cui molti artisti sono giunti, quanto più vedevano il mondo allontanarsi dall’umanità delle cose.

L’umanità delle cose è la musa ritratta in ogni sua opera, l’essenza da sempre indagata attraverso le linee e i colori. E anche se l’artista appare evidentemente disinteressato a una rappresentazione canonica, verosimile, la sua attenzione rimane arenata alla figura umana. Semplicemente, non alla sua mera rappresentazione, ma piuttosto desidera con la sua arte riuscire a rappresentare la sua essenza, la sua interiorità. Interessato a raggiungere e tirare fuori la profondità delle cose umane, il mondo esterno che lo circonda funge solo da veicolo per esplorare la dimensione interiore delle cose. E dalle cose umane Bordoli trae ispirazione e spunto per le sue opere, suggestionato dalle letture, dai paesaggi che vede e in cui in qualche modo è sempre presente la mano dell’uomo, dai film di Pier Paolo Pasolini, dalla cronaca e, in particolare, dalle credenze popolari. Dai pellegrinaggi, come il cammino verso Santiago de Compostela, o da riti sacri come quello della via Crucis, delle sacre rappresentazioni della settimana delle processioni. Proprio a questo si ispira, in una commistione tra sacro e profano, l’opera con cui Bruno Bordoli ha omaggiato la città di Acireale, insierendola nella sua mostra ospitata in Sicilia. La tela San Bastianu di Acireale ci mette davanti a due importanti avvenimenti per gli abitanti di questa cittadina catanese, la festa sacra di San Sebastiano, e i festeggiamenti carnascialeschi. Ancora una volta, l’espressione esteriore serve per indagare l’interiorità, quella religiosa e festosa di Acireale. Ancora una volta, come una sonda, Bordoli scava in profondità, oltre ciò che si vede, alla ricerca dell’anima, e ancora una volta lo fa con anima.

Fino al 13 giugno, Galleria Credito Siciliano Piazza Duomo, Acireale