Pronti per Open House

Al principio fu Londra: anno 1992. Da allora la febbre Open house si è estesa a 23 città nel mondo, Roma inclusa, giunta quest’anno alla sua terza edizione. Organizzata da Open City Roma – associazione nata nel 2009 dall’idea di Davide Paterna e Leonardo Mayol, due giovani architetti che tornati in Italia dopo esperienze di lavoro a Parigi, Madrid e Londra, decidono di mettere a sistema le competenze acquisite tra rete locale e mondiale – la manifestazione prevede, in modo totalmente gratuito, nelle giornate del 10 e 11 maggio, l’apertura al pubblico di 166 edifici e l’offerta di oltre 50 eventi e tour tematici al fine di promuovere l’incontro tra cittadini e patrimonio architettonico della città. «L’obiettivo di Open House Roma – spiega Davide Paterna – è quello di rendere più partecipe la cittadinanza al destino della città, non intesa solo come insieme di architetture e di spazi, ma anche e soprattutto di differenti realtà sociali e creare sinergie».

Dai palazzi storici ai musei dunque, dalle gallerie alle chiese, da case private ai cantieri, fino a decine di altri siti dell’architettura più rappresentativa della capitale, per due giorni è possibile visitare molti dei luoghi solitamente inaccessibili che caratterizzano il tessuto urbano. Sette aree (centro storico, Flaminio-Parioli, Nomentano-Pietralata, Esquilino-San Lorenzo, Appio-San Giovanni, Eur-Corviale, Monteverde-Ostiense) e diverse prospettive proposte: dal basso con le visite dei sottosuoli – come nel caso dell’Insula San Paolo alla Regola o della “pancia” dell’Isola Tiberina – e dall’alto – per esempio dal convento di San Bonaventura al Palatino. Si può poi osservare la città in bicicletta, partecipando all’ Open House Grand Tour che parte dalla fondazione Gimema Onlus e arriva al Maxxi, oppure a piedi, prendendo parte a una passeggiata alla scoperta della street art al Quadraro, o assistendo a uno dei tanti eventi speciali. Uno su tutti l’appuntamento serale con INVASION//SPEXIFIC@ENTERPRISE, un percorso performativo, promosso da TestaccioLab, con partenze ogni mezz’ora dalle 22 alle 23.30, che coniuga arte, teatro e multimedialità, nella sede di Enterprise, all’Eur.

Dopo il successo del 2013, con più di 35 mila presenze registrate, quest’anno la previsione degli organizzatori è quella di superare i 50 mila visitatori, grazie anche al supporto degli oltre 350 volontari coinvolti nella realizzazione di una manifestazione definita dall’Assessore alla cultura, Flavia Barca, espressione di «uno dei più importanti elementi che oggi deve inserirsi nella progettazione culturale: l’idea di cittadinanza attiva. Un valore enorme che è attualmente il fattore principale di cambiamento». Numerosissime le aperture straordinarie, tra cui il centro culturale Elsa Morante, il Silos sito della fondazione Alda Fendi, il palazzo dell’Aeronautica e del ministero della Marina militare, la biblioteca Hertziana e la biblioteca beato Pio IX della Pontificia Università Lateranense, palazzo Giustiniani e palazzo Madama, sedi del Senato della Repubblica. Grande attenzione viene inoltre data alla periferia, con la possibilità di visitare il museo di Casal De’ Pazzi, l’ex cinema Airone, progettato da Adalberto Libera, o l’area di Corviale, dove sono organizzate visite guidate e tour alla scoperta dell’Enigma Corviale. Novità di quest’anno, infine, l’applicazione per smartphone creata per l’occasione dalla startup palermitana Push da cui è possibile prenotare le visite, ricevere informazioni in tempo reale e condividere la propria esperienza sui social network.

Dal 10 all’undici maggio; Roma, varie sedi; info: www.openhouseroma.org/2014

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