Le metamorfosi e il simbolo animale

Napoli

Inaugura la mostra Le metamorfosi e il simbolo animale a cura di Graziano Menolascina, in esposizione nello Spazio Nea fino al 20 maggio. Secondo atto di un progetto che coinvolge artisti di rilievo internazionale nel panorama dell’arte contemporanea, che in modi diversi si sono interrogati sul tema dell’identità e delle mutazioni che allontanano l’uomo dalla sua natura originaria. Ritornano i temi dell’identità, della fusione di sacro e profano, di mito e favola, del travestimento nei lavori di Luigi Ontani, mentre Michele Zaza approda all’origine, a una dimensione mitica dell’uomo in opere dove lo spazio reale diventa luogo sacro, metafora della struttura dell’universo. Nel raccontare le sorti di una civiltà che ha perso la memoria, Alessandro Boezio presenta corpi che sono il risultato di improbabili innesti e confusioni di parti, dove gli arti hanno dimensioni assurde o si confondono con membra di animali o interferenze vegetali. In modo simile Silvano Tessarollo indaga la condizione dell’individuo contemporaneo, tra dimensione umana e disumana, tra reale e virtuale. Partendo da immagini di archivio e dalla loro manipolazione, Lamberto Teotino medita sul presente offrendo una possibilità condivisa di guardare oltre il senso di sospensione e di ambiguità del reale.

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