Il volto nascosto del writer

Roma

Valerio Polici è un fotografo che per due anni ha seguito e ritratto i writers tra Europa e Argentina. Il suo è un viaggio in un mondo che conosce bene, essendo stato uno di loro. Il più famoso è noto col nome di Banksy. Ma nessuno conosce il suo viso e nemmeno la sua voce. Si fa riprendere incappucciato anche quando è al lavoro sui muri del mondo e, se parla a una telecamera o a un registratore prima di entrare in azione, la sua voce è distorta. Banksy è lo street artist, il writer più misterioso, fedele al mandato originario di questa forma d’arte che dagli anni Ottanta ha cambiato il volto delle città del mondo: dire e protestare e contestare, proteggendo la propria identità.
Oltre al talento artistico, anche la strenua negazione al pubblico della sua fisionomia ha contribuito a farne una vera e propria star: le sue opere sono ormai persino nei vituperati (dal mondo dei writers) musei e le case su cui ha lasciato i suoi lavori vedono rivalutata la loro quotazione sul mercato (quelle della periferia londinese, tanto per fare un esempio).

Dunque affermare se stessi, le proprie idee, il proprio dissenso senza essere riconoscibili (anche e non solo agli occhi di forze dell’ordine e autorità giudiziaria). Perché questi giovani e giovanissimi writers dicono, urlano su muri e vagoni delle metropolitane che ”diventare adulti è un processo complesso e a volte doloroso”. Lo sa e lo scrive Valerio Polici: ”Spaventati da questa transizione – scrive Polici su Newsweek, il giornale che ha pubblicato di recente le sue foto – i giovani riuniti in comunità di graffitari hanno trovato lo strumento perfetto per eludere l’età adulta. I graffiti permettono loro di indugiare in un limbo di miti, leggende e gesta eroiche. Sono attratti dal fascino di essere un fuorilegge, dagli ostacoli e dalla teatralità dei loro obiettivi”.
E non solo il settimanale americano ha riconosciuto la bontà degli scatti di Polici. Il giovane fotografo romano si è conquistato un posto anche sul prestigioso British Journal of Photography.

Oggi è giovedì 17 aprile e nello spazio dell’associazione culturale 001 (via Pisoniano 9, a partire dalle 18,30), a Roma, si svolge una serata evento in cui è possibile vedere le foto, rigorosamente in bianco e nero di Valerio Polci. Non ci si trovano immagini di graffiti, ma i momenti più significativi della vita dei writers: le gambe che passano attraverso un buco in una rete, profili allungati da maschere antigas, estintori imbracciati in una notte fumosa. E quella mano sporca di colore, che protegge un giovane viso bardato da fazzoletto e sciarpa, scoperti solo gli occhi. Il writer guarda nell’obiettivo, illuminato da un fascio di luce. Guarda il mondo che lo guarda senza riconoscerlo. E se fosse lui il prossimo Banksy?

Giovedì 17 aprile alle 18.30 all’Associazione culturale 001
Via Pisoniano 9 – Roma
Info: http://www.zerozerouno.org/diary.php