Triennale, design della crisi

«I momenti di crisi raddoppiano la vitalità degli uomini». Questa la frase ottimistica di Paul Auster che Silvana Annichiarico, direttrice del Triennale design museum, ha scelto per l’apertura del settimo allestimento del museo del design che apre al pubblico da venerdì 4 aprile. Il percorso espositivo, studiato con cura meticolosa da Beppe Finessi e intitolato Autarchia, austerità, autoproduzione, svela come nuovi sistemi di aggregazione sociale e di produzione possano comunque nascere, a volte con esisti persino più interessanti di quelli creati dal benessere che spesso sfocia nel kitsch. Tra passato e visioni future, l’allestimento del museo, firmato da Philippe Nigro con la grafica di Italo Lupi inizia con un’immensa sala scenografica dove sono sintetizzati, i tre periodi di crisi italiani.

Insieme alla storia del design e della creatività, scorre così anche la storia sociale della nazione che cronologicamente prende avvio con la stanza dedicata a Depero e alla sua “officina del mago”, là dove negli anni Trenta realizzava, in autarchia produttiva, tutte le sue idee, dai tappeti ai giocattoli. Agli antipodi, a chiudere un itinerario che si ricollega concettualmente, c’è la stanza di Denis Santachiara e CircusLab dedicata al Download design, il design autoprodotto grazie alla prototipazione rapida e alle stampanti 3D. In mezzo, nello snodo degli anni Settanta che segnano una frattura visiva, un disordine nella linearità del percorso simile a una strada, c’è l’autoprogettazione di Enzo Mari che disegnava mobili da montare facilmente con le istruzioni. Tutt’altro che identificabile con la Milano da bere, quella del design è stata dunque anche una storia di impegno politico; di ideologie e visioni sociali, una strategia di risposta alternativa oggi tornata allo scoperto a causa di una nuova crisi. Va in scena una storia alternativa del design italiano fatta dai grandi maestri, ma soprattutto da artigiani locali; da piccole officine e laboratori di autoproduzione, con la disponibilità diretta di materie prime locali. Una storia parallela e spesso misconosciuta rispetto a quella scritta dalle grandi aziende dell’arredo made in Italy.

Fino al 22 febbraio; Triennale design museum, viale Alemagna 6, Milano; info: www.triennale.org/it/triennale-design-museum

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