Dallo Ied alla Gnam

Roma

Corporeità, traccia, in-between, empatia e processo, sono queste le parole chiave del progetto IT-Spazi di percezione tra intangibile e tangibile. Si tratta di un mostra mostra collettiva di artisti italiani e internazionali ospitata negli spazi della Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea dal 19 al 30 marzo 2014. Un’iniziativa che suggella la sinergia tra poli di eccellenza nel campo dell’arte contemporanea: la curatela, infatti, è quella degli studenti del Master in Curatore museale e di eventi dell’Istituto europeo di design; gli artisti in mostra sono Elena Bellantoni, Elisabetta Benassi, Michela de Mattei, Roberto De Paolis, Silvia Giambrone, Donald Lokuta, Cecilia Luci, Angela Palmer, Roberto Pugliese, Francesca Rao. L’opening è accompagnato da una performance musicale del musicista bolognese Francesco Guerri.
Non solo. Nei giorni di apertura della mostra, gli studenti del Master realizzano visite guidate alle collezioni Schwarz e Brandi-Rubiu della Gnam, che presentano opere di artisti internazionali quali Marcel Duchamp, Man Ray, Henri Matisse. E in questo vortice di creatività non potevamo mancare noi.
La Guido Talarico editore, con Inside Art edizioni, ha raccolto il senso, il messaggio e la tecnica del progetto e ha editato il catalogo della mostra, suddiviso in cinque sezioni teoriche corrispondenti alle parole chiave declinate nel concept.
Ogni sezione è impreziosita dai saggi critici dei curatori ed è introdotta da un testo teorico di relatori esterni quali Enrico Pitozzi (Università di Bologna), Massimiliano Di Franca (artista relazionale e curatore) Andrea Pinotti (università degli studi di Milano), Daniela Nicolò (drammaturga, gruppo teatrale Motus). L’introduzione è stata curata da Annalisa Sacchi (Harvard university).

La mostra affronta i due temi considerandoli come due concetti che si oppongono e si connettono l’un l’altro. La loro dissociazione, data l’immaterialità del primo e la fisicità del secondo, sembra a un primo sguardo irrisolvibile, ma si configura simmetricamente un’entità altra in cui le due dimensioni dialogano e innescano relazioni. Georges Didi-Huberman afferma che ”la materialità è tangibile, ma nasce dall’intangibile”. In questo rapporto inscindibile si determinano sia la percezione di una presenza sia di una mancanza vuoto, contenente la sua potenziale corporeità. Un percepito che si contrae in un oggetto che si amplia alle percezioni.

«Si tratta di una mostra collettiva nata in origine per parlare dei concetti tangibile e intangibile partendo dal pensiero di Adriano Olivetti, grande industriale italiano che a lungo ha riflettuto sull’argomento. Partendo suo pensiero – ha spiegato Viviana Gravano, direttrice del Master in Curatore museale e di eventi – gli studenti hanno tradotto questa riflessione in termini di cultura contemporanea, selezionando opere di fotografia, video e installazioni legate da un fil rouge comune. La scelta di pubblicare il catalogo con Inside Art – ha concluso – non è casuale: al momento infatti è una delle riviste di massimo pregio che riflette sul significato dell’arte oggi. In più la Guido Talarico Editore attraverso vari progetti, primo tra tutti l’annuale Talent Prize che vede Ied tra i partner, rappresenta un propulsore concreto per i giovani talenti artistici».

«Ci piace concepire il giornale come una piattaforma per mettere in contatto gli operatori del settore arte contemporanea – ha aggiunto Guido Talarico, direttore ed editore di Inside Art – con una particolare sensibilità nei confronti dei giovani talenti. Per questo abbiamo deciso di sostenerli affiancando alla produzione del giornale anche una riuscita linea di cataloghi. Questo progetto a cura dello Ied ci ha sedotto da subito e a loro abbiamo voluto dedicare una gradevolissima pubblicazione, che speriamo possa contribuire a fare orientare il pubblico nei ”corridoi” della ricerca seguita da questi giovani artisti e, ancora una volta, magistralmente accompagnata dalla curatela degli studenti del Master».

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