Quattro eventi

Roma

Si inaugura oggi, alle ore 18,30, la mostra Interni d’artista in cui vengono presentati lavori di Giacomo Balla, Giuseppe Capogrossi, Alik Cavaliere, Ferruccio Ferrazzi, Marino Mazzacurati, Domenico Morelli, Filippo Palizzi. L’esposizione costituisce una nuova proposta nell’ambito del programma di mostre Le storie dell’arte: grandi nuclei d’arte moderna, che la galleria nazionale, periodicamente, dedica ad artisti dei quali conserva una serie più ampia di lavori rispetto a quelli normalmente visibili nel percorso permanente. Per le mostre precedenti si era studiato un allestimento finalizzato a riproporre e suggerire l’atmosfera di quei locali del museo, in cui sono conservati i lavori, ai quali il pubblico generalmente non può accedere. La disposizione delle opere seguiva allora una visione di accumulo e di ridondanza che faceva rivivere la situazione di assembramento che caratterizza in genere i depositi del museo. In Interni d’artista si è voluto sperimentare una nuova forma di presentazione, nel tentativo di evocare il clima di spazi “creativi,” sia quelli appartenenti alla sfera privata e più intima, quali sono gli studi d’artista, sia quelli più aperti e destinati a un’azione corale, come nel caso del palcoscenico teatrale di Alik Cavaliere, donato da Adriana Cavaliere nel 2001 e installata per la prima volta in quest’occasione, e della sala Palizzi, inaugurata nel 1892 nella prima sede della Gnam a palazzo dell’Esposizioni a Roma. La sala idealmente riproponeva la “quadreria”, che lo stesso artista aveva realizzato nel suo salotto privato. Questa idea di progetto allestitivo è maturata dopo aver esaminato le acquisizioni o donazioni grazie alle quali sono stati costituiti i nuclei di opere. La maggior parte di questi, come nel caso di quelli qui esposti, sono infatti entrati a far parte dell’attuale consistenza delle collezioni della Gnam direttamente dagli studi degli artisti, eludendo passaggi intermedi, e quindi condizioni di esposizione e presentazione presso collezionisti o gallerie. Molte fotografie d’epoca ne documentano la provenienza originaria e il percorso storico. Partendo da queste foto si è tentato di “ricomporre”, senza nessuna pretesa filologica, quegli interni, creando una sorta di allestimento “scenico artefatto”, nel quale inserire opere e oggetti nella speranza di suggestionare il visitatore al punto tale da fargli immaginare un viaggio fantastico negli ateliers. Si è cercato di evocarne l’atmosfera romantica, fornendo una riflessione sul tema dell’ambiente di lavoro dell’artista come spazio di auto-rappresentazione e, nello stesso tempo, luogo di incontro e di impegno fisico e di progettualità. Nel percorso espositivo verrà presentata inoltre una selezione di quadri con soggetto di interni, realizzati nel XIX e XX secolo. I lavori, alcuni inediti, appartengono tutti alle collezioni della Gnam. La mostra si inserisce tra le iniziative dedicate agli studi d’artista in collaborazione con la direzione generale Pabaac, del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

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