Se la pubblicità è ovunque

Negli spazi della galleria-laboratorio Laszlo Biro, inaugura una piccola mostra che testimonia l’incontro tra Ox e Br1, due artisti uniti dall’interesse per l’azione nello spazio urbano, e la città di Roma. A innescare il processo poi confluito nell’esposizione, è il fatto che a Roma si possono contare più di 30mila spazi pubblicitari, i quali s’impongono agli occhi dei passanti per la loro presenza ingombrante, ai limiti dell’assuefazione. Nella galleria, la cui programmazione è solitamente dedicata alla realizzazione d’interventi in site-specific, viene sviluppato un progetto questa volta tutto proiettato verso la città. Il processo che ne scaturisce opera contemporaneamente su due livelli, facendo della galleria e della città i poli rappresentativi di un confronto più ampio, quello tra sistema istituzionale dell’arte e pulsioni creative provenienti dallo stesso tessuto urbano.

Se da un lato i due artisti prelevano dalla strada diversi frammenti della comunicazione pubblicitaria, per poi collocarli nello spazio chiuso della galleria, in base a un meccanismo speculare, nello stesso luogo sono esposte le tracce visive di interventi disseminati nello spazio della città. L’intento comune dei due artisti, declinato ciascuno secondo le rispettive pratiche visive, è quello di insinuarsi nel caotico mondo della comunicazione pubblicitaria urbana, producendo delle labili interruzioni all’interno del suo meccanismo fagocitante. Ox, artista di provenienza parigina attivo fin dagli anni ’80, realizza Roma lavoro, opera dall’indistinto significato politico, che rielabora tre poster contenenti una serie di offerte lavorative, esponendo, in veste di vero e proprio oggetto d’arte, un frammento pubblicitario estratto dalla realtà. Un video, proiettato all’interno della galleria, testimonia un intervento nel quale l’artista, coprendo alcuni cartelloni pubblicitari con degli enormi poster raffiguranti dei chewing-gum, propone un’ironica intromissione nel flusso della comunicazione pubblicitaria urbana.

Questo lavoro è affiancato a quello di Br1, giovane artista torinese da tempo impegnato a indagare intorno alle stesse tematiche. Esponendo Annales, lavoro che ironicamente riflette sulla sovrapposizione nel tempo di strati di cartelloni pubblicitari, tracce effimere della recente storia di Roma, compie un’operazione simile a quella dell’artista francese. Insieme a questo lavoro, anche Br1 proietta un video, testimonianza di un suo intervento di azione urbana: applicando enormi cartelloni, raffiguranti donne e uomini immigrati, su diversi billboard pubblicitari, fa di questi dispositivi della comunicazione altrettanti strumenti per veicolare contenuti politici ironici ma allo stesso tempo amari. Se la visibilità degli interventi in galleria è garantita per tutta la durata della mostra, i loro corrispettivi urbani sono invece caratterizzati da una natura profondamente effimera. La volontà di proporre un’ironica interruzione del rapido processo di obsolescenza degli annunci pubblicitari, non può far altro che destinare questi interventi artistici a una veloce, quanto violenta, cancellazione.

Fino al 4 aprile; Laszlo Biro, via Braccio da Montone 56, Roma; info:www.laszlobiro.it

Articoli correlati