Credenze, vetrine, poltrone, finemente intarsiate in ebano, avorio o madreperla e con finiture dorate. È questo il biglietto da visita nel mondo di Treviglio, seconda città della provincia di Bergamo, situata nella Gera d’Adda, cioè nel basso territorio fra l’Adda e il Serio. Circa 100 imprese di artigiani locali, infatti, danno vita a una produzione di altissimo livello venduta quasi esclusivamente all’estero e in particolare nei paesi arabi e, più di recente, anche a Mosca. A clientela, ovviamente, molto esclusiva (un mobile può costare anche diverse migliaia di euro) come gli sceicchi. «Abbiamo puntato tutto sull’internalizzazione – spiega Francesco Ghilardi, capo Polo di Treviglio dell’associazione Artigiani di Bergamo – appoggiandoci alle camere di commercio lombarde. Da anni siamo presenti a eventi fieristici a Dubai, a Monaco e a Mosca per intercettare i buyer dei piccoli numeri, quelli che cercano la qualità dell’eccellenza e non i grandi numeri. Non possiamo essere competitivi coi colossi dell’industria, ma i nostri sono pezzi unici e chi li apprezza si trova in tutto il mondo».
Il 2014, secondo Ghilardi, per ora segna un -5% di fatturato rispetto al 2013: «Non sarebbe una gran perdita, se non fosse che il 2013 si è chiuso con un -40% rispetto all’anno precedente, ancora da recuperare» sottolinea.
Sembra strano, ma in questo polo dell’eccellenza del made in Italy, c’è un problema serio che affligge gli imprenditori ed è quello di trovare personale, specializzato o da formare, soprattutto giovane. «Con la crisi hanno chiuso anche molte piccole botteghe dell’indotto che costituivano il serbatoio naturale di manodopera per la lavorazione artistica del legno – aggiunge Ghilardi – e ora dobbiamo addirittura tremare se squilla il telefono per una commessa consistente perché c’è il rischio, a causa della mancanza di personale, di non poterla portare a termine». E la carenza, spiega Ghilardi, riguarda anche altre categorie come edili, idraulici e elettricisti. «L’artigiano di oggi –conclude – deve essere anche manager di se stesso. Per questo, insieme all’università di Bergamo abbiamo dato vita alla scuola per dottori artigiani, ossia alla scuola dirigenti artigianato. Un’iniziativa che – conclude – ci auguriamo avvicini tanti giovani ai mestieri d’arte».