La sintesi delle forme

Cosa accade quando lo spazio pubblico diviene territorio confidenziale? Ha inaugurato l’8 febbraio alla galleria Wunderkammern di Roma il progetto espositivo intitolato Small wheel, big wheel che vede protagonista le opere dello street artist Agostino Iacurci. Agostino Iacurci, classe 1986, artista originario di Foggia, comincia il suo percorso espressivo in seno all’illustrazione dove costruisce e compone una cifra stilistica essenziale, caratterizzata dalla sintesi delle forme. La mostra a cura di Giuseppe Pizzuto è un itinerario complesso nelle diverse sfaccettature dell’attività artistica di Iacurci: dipinti, disegni, installazioni, sculture, ogni singolo elemento coinvolge lo spettatore in un universo surreale popolato da figure immaginifiche che vivono come di riflesso la nostra realtà. Il progetto espositivo è stato anticipato lo scorso ottobre grazie ad un intervento di Iacurci a via Aquilonia su di una facciata dell’Iti. Il monumentale murales intitolato Zero infinito ha rappresentato l’efficace preludio al progetto sostenuto da Wunderkammern. La galleria, sita a Torpignattara, periferia est di Roma, attraverso le molteplici esposizioni organizzate negli ultimi anni continua a prefigurarsi la volontà di mettere gli artisti in stretta relazione con il contesto urbano circostante.

Lo scopo di portare arte nello spazio pubblico cittadino ha ridato vita ad una zona della città dalle diverse sfaccettature culturali e etniche ma che grazie all’apporto di Wunderkammern sta acquisendo un inedito linguaggio espressivo. L’opera di Iacurci si inserisce nel tessuto urbano, rende lo spazio pubblico il contenitore ideale per i suoi lavori dal taglio imponente. L’aspetto più incredibile è visionare il lato privato dell’artista, raccogliere gli elementi intimistici del suo vocabolario, riconoscendo l’inconfondibile firma dei suoi personaggi ma che possono in qualche maniera essere sondati da vicino. Il gioco, l’attività ludica, rappresentano l’incipit per poter comprendere le opere ospitate da questa particolare camera delle meraviglie. Nella grotta sottostante le sale d’esposizione, Iacurci mostra una sua opera installativa, un monumentale cavalluccio a dondolo dove la tenerezza di un oggetto custodito nell’infanzia scaturisce duplici emozioni, anfratti posseduti dai ricordi ma che evoca anche l’impossibilità di raccogliere appieno quella memoria lontana e imperscrutabile. Il talento di Iacurci è evidente in ogni singolo lavoro, la sua capacità di elaborare un soggetto e sintetizzarlo con un approccio inedito e originale ha reso l’artista uno dei protagonisti più importanti del panorama internazionale della street art. Questa straordinaria consapevolezza giunge anche dagli apporti visivi e storico artistici che hanno influenzato Iacurci: dall’espressionismo tedesco di Otto Dix e George Grosz, all’arte concettuale di John Baldessari e Mike Kelley. «Quello che ritengo sia interessante – dichiara l’artista – è che il fenomeno street art abbia in qualche modo messo in luce un bisogno di arte da parte di un nuovo ed enorme pubblico che prima stentava a trovare riferimenti. Nelle nuove generazioni sta diventando un dato di fatto la percezione dello spazio urbano come un luogo in più dove poter lavorare, prima questa possibilitá non era così scontata, era un’esperienza limitata ad un certo numero di persone che aveva intrapreso un percorso nato nel grembo dei graffiti o si occupava di arte pubblica». Le parole di Iacurci sono l’essenza di questa nuova dimensione artistica contemporanea, il suo lavoro rappresenta una nuova visione della città, la voglia sempre più emergente di aprire a più fruitori possibili un approccio diretto all’arte.

Fino al 22 marzo, Wunderkammern, via Gabrio Serbeloni, 124; Roma. Info: www.wunderkammern.net