Seppure l’edizione 2014 di Art City Bologna stia giungendo a termine, molto sono ancora le mostre che il pubblico avrà occasione di visitare nel corso delle prossime settimane. Tante le gallerie private che, durante la notte bianca dell’arte, hanno inaugurato una serie di esposizioni dedicate alle produzioni delle più giovani generazioni di artisti.
Tra queste si contraddistingue, per il forte rapporto empatico che riesce a instaurare con il pubblico, Orizzonte d’abbandono il lavoro della giovane Giulia Manfredi esposto presso la galleria Spazio 9 (fino al 22 febbraio). La mostra, a cura di Margherita Maccaferri, riflette intorno ad alcuni temi cardine della ricerca dell’artista, concentrandosi sull’analisi del «sottile e delicato rapporto tra vita e morte, vissuto attraverso la trasmutazione della materia naturale, la sua alterazione e il congelamento degli elementi». Lo spazio della galleria viene letteralmente trasformato in un ambiente in grado di avvolgere il visitatore, un spazio animato da forme naturali (un albero posto sopra una superficie specchiante, un tappeto di foglie che copre l’intero pavimento, teche luminose che custodiscono forme animali) in bilico tra una dimensione di eternizzazione e una di musealizzazione, quindi di inizio e di fine. Altra proposta interessante è quella offerta dalla galleria The Pool NYC, che espone, in una mostra collettiva, i lavori di sei artisti (Patrick Jacobs, Eric Mistretta, Andrea Salvatori, Bianca Sforni e Giuseppe Stampone) radicalmente differenti nelle rispettive pratiche di ricerca ma accomunati dal fatto di aver vissuto e lavorato a New York. Curiosa ed enigmatica è invece la mostra FrustaSenzaAzioni della coppia di artisti Fablò (Fabio Tumminello) e Vinzela (Vincenzo Colella) allestita presso la Galleria d’Arte Tedofra. Una serie di forme assemblate, dipinte e scolpite, di video e installazioni che si diffondono nell’intero spazio espositivo, e che, collegate da sottili strisce di nastro adesivo, si uniscono in un unico corpo visivo e concettuale. Sempre nel contesto dell’Art City White Night inaugura una piccola mostra fotografica che raccoglie 12 scatti, mai esposti in Italia, del celebre fotografo Steve Schapiro. Lou Reed and Velvet Underground racconta, a pochi mesi dalla scomparsa dell’icona del rock, il periodo trascorso dalla band assieme alla cantante Nico, presenza “imposta” dal loro super manager Andy Warhol.
Oltre alla programmazione indipendente proposta dalle gallerie private, continuano anche le mostre del circuito di Art City ospitate all’interno di diverse sedi istituzionali. Grande attenzione è rivolta alle produzioni artistiche bolognesi, tanto quelle dei maestri del passato quanto quelle iper-contemporanee. Negli spazi della Pinacoteca Nazionale di Bologna in collaborazione con il Mambo, la mostra ‘800/B indaga la storia della pittura bolognese sul finire del XIX secolo. Divisa in quattro sezioni tematiche (L’Accademia, La pittura di Storia, Il mondo “borghese”, Il paesaggio), la mostra si offre come un’occasione preziosa per entrare in rapporto con un patrimonio pittorico pressoché sconosciuto, perché legato a consuetudini di accademia e quindi facilmente escluso dalle storie dell’arte volte a ricercare le espressioni più innovative. Sempre di argomento bolognese è la mostra del fotografo Antonio Cesari Ex tempore, soffitti e volte. Dopo un lungo periodo d’inattività Cesari torna a fotografare i luoghi della sua città natale, Bologna, «una città non spettacolare, in cui la bellezza è necessario cercarla». Inizia quindi a entrare nei più disparati edifici e a fotografarne, con il naso all’insù, tutti i soffitti e le volte, ne risulta in questo modo un piccolo catalogo di forme e immagini luminose e razionalmente disposte.
Oltre agli eventi espositivi diffusi nella città di Bologna, anche la 38ma edizione di Arte Fiera sta per giungere al termine. Tutti coloro che ancora non avessero avuto occasione di visitarla potranno farlo fino a domani (27 gennaio) dalle ore 11 alle ore 17.