Gillo Dorfles ieri e oggi

Milano

All’alba dei suoi quasi 104 anni, Gillo Dorfles (Trieste, 1910) viene invitato alla fondazione Marconi per presentare il suo lavoro che si pone al centro del panorama artistico contemporaneo sia di ieri che di oggi. Punto cardine delle gesta novecentesche culturali di tutto il novecento, dall’indole polivalente e dal carattere polimorfo, Gillo è docente di estetica, filosofo e critico d’arte oltre che artista; a volte si è dimostrato senza dubbio protagonista, altre volte, invece, è stato silenzioso osservatore e vigile critico. La sua propensione all’atto creativo si rende manifesta già agli inizi degli anni Trenta, attraverso le sue composizioni surreali che prendono spunto dai maestri del Quattrocento, in particolare dalla loro tecnica, la tempera grassa all’uovo. Ciò che lo interessa e lo suggestiona inizialmente sono simboli originari, archetipici, come la croce, la luna, il sole anche se l’uso che ne fa è del tutto occasionale.

«La mia opera pittorica – sottolinea Dorfles – trae la sua ragion d’essere dall’intima necessità di manifestare le immagini che gli affiorano alla mente e di visualizzare le espressioni consce e inconsce che gli si affacciano». Il 1948 lo vede tra i fondatori del Mac (Movimento arte concreta) in qualità di maggior rappresentante. Dal 1958 fino allo scoccare degli anni Ottanta, Dorfles, vive una fase di studio e di ricerca, che lo indurranno ad allontanarsi dall’attività pittorica, anche poiché scevro, dal punto di vista creativo, dai nuovi movimenti artistici che si stavano formando in quel momento, ovvero l’informale, la pop art e l’arte povera, i quali, invece, lo attraevano in prospettiva del suo lavoro critico e intellettuale. La mostra alla fondazione Marconi dedica l’esposizione proprio agli ultimi trent’anni della produzione di Dorfles, che mostra una trentina di opere, tra sculture, ceramiche e pezzi realizzati con tecniche miste su cartoncino; un’attenta selezione che rende omaggio a una delle personalità più in vista sul palcoscenico dell’arte. L’universo immaginario di Dorfles, abitato da conformazioni primigenie, già apparse nelle sue opere passate, rivive anche nei novelli acrilici su tela come Circonvoluzione, 2011; Strega marina, 2012; Letargo, 2013. Con questa esposizione, intitolata Ieri e Oggi, curata da Luigi Sansone, si ha la possibilità di entrare in contatto con le sue atmosfere inquiete e grottesche, con i suoi personaggi talvolta giocosi e talvolta inquietanti. «L’opera pittorica di Gillo Dorfles – scrive Luigi Sansone – è tutta pervasa da una rara capacità di coinvolgere lo spettatore nel piacere di cercare e ritrovare in essa quel misterioso mondo interiore che è in ciascuno di noi e che, distratti come siamo da superficiali sollecitazioni esterne, purtroppo tendiamo a dimenticare. Sono lavori intriganti e stimolanti che ci riconducono alle essenze della vita, a percezioni lontane vissute a livello conscio e inconscio, con sorprendente e compiaciuta curiosità».

Fino al 22 febbraio. Fondazione Marconi Arte moderna e contemporanea, via Tadino 15, Milano. Info: 02 29 41 92 32. Info: www.fondazionemarconi.org