Adotta un quadro

Cento euro per far magicamente apparire il proprio nome vicino a un’opera d’arte. È questa la cifra, tutto sommato abbastanza irrisoria quando si parla di arte, che la Gnam di Roma chiede alle persone sensibili alla bellezza artistica per sovvenzionare una serie di interventi all’interno dello spazio espositivo: nella didascalia accanto al quadro sarà menzionato nome e cognome del generoso benefattore. Adotta un quadro è il nome della campagna che la Galleria nazionale di arte moderna della capitale, diretta da Maria Vittoria Marini Clarelli con sede a Valle Giulia, ha lanciato per protezione dei quadri attraverso vetri antisfondamento e antiriflesso, ai fini di una corretta tutela e conservazione delle opere. La richiesta la dice lunga sullo stato finanziario dei nostri musei e sulle sempre più scarse disponibilità economiche che gli organi direttivi si trovano a dover amministrare, tra molte richieste e irrisorie quantità di denaro per poterle soddisfare. Sempre più spesso sono gli enti, e non solo le singole persone, che si trovano nella necessità di dover coinvolgere i privati per portare a termine una missione che sulla carta appare di difficile realizzazione.

Maddalena Santeroni, presidentessa dell’associazione amici dell’arte moderna Valle Giulia, ha così commentato l’iniziativa sul portale Tafter: «Adotta un quadro è il nome dato ad una piccola ( che speriamo diventi grande!) campagna avviata per dotare di necessari vetri antisfondamento e antiriflesso alcune opere della imponente collezione della Gnam di Roma. Da giovanissima sentii per la prima volta la famosa frase di Kennedy “non chiederti cosa l’America può fare per te ma cosa tu puoi fare per l’America” e ne restai fortemente affascinata; continuo a pensare che se ognuno di noi si facesse carico, per quel che può, di ciò che lo lega al paese, siano opere d’arte, musei, biblioteche, mare, ambiente e chi più ne ha più ne metta, tutti ne guadagnerebbero in termini pratici e personali grandemente. Questo è lo spirito che anima la nostra Associazione nel promuovere l’adozione di un quadro, che diventa così sempre più nostro. Abbiamo iniziato dai nostri soci, che hanno risposto con il consueto affetto riservato alla Gnam al nostro appello. Siamo pronti ad andare a dare spiegazioni, notizie e qualsiasi informazione a chiunque ce le chieda e a qualsiasi circolo, casa privata, associazione promuova incontri atti alla divulgazione della nostra idea. E speriamo che succeda presto», conclude la presidentessa.

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