Quando l’erotismo fa ambo

Nel 2012 Guido Cabib, art curator nonché gallerista napoletano di lungo corso, fondava a Milano The Format gallery, uno spazio di 120 mq dedicato alle arti visive.

Spazio relazionale o postmoderno, che dir si voglia, la giovane galleria è stata inaugurata con lo scopo di consolidare un rapporto ormai sempre più labile tra artista e collezionista/mecenate, creare interventi di partecipazione con il visitatore e supportare, come afferma Cabib «l’integrazione con le altre forme culturali artistiche (design, danza, teatro, cinema, enogastronomia, ambiente) ormai parti necessarie a far comprendere la valenza della cultura del contemporaneo». Fino a questo momento ce l’ha fatta e questa volta lo spazio ospita dal 18 dicembre al 18 gennaio due mostre dedicate all’arte erotica e curate entrambe dallo stesso Cabib. La prima è la personale Attilio Concari, fotografo e regista degli anni ’80 e ’90, che presenta una serie fotografica di scatti, sexEVOLution, compresi tra il 1998 e il 1999 tra Milano, Roma e Parigi, parte dei quali realizzati su set cinematografici porno. Sofisticate, spinte ma mai volgari, le fotografie di Concari si consacrano all’erotismo come fenomeno sociale, offrendo all’osservatore la magia proibita del voyerismo, celato dietro la sensibilità della sua macchina fotografica.

La seconda esposizione s’intitola KZNR-The exhibit ed è il primo solo show del collettivo napoletano Kalzenere (formato da Riccardo Bizziccari, Valerio de Berardinis, Marcello Garofalo, Alessandro Sansoni). Più provocatorie ed eccentriche, le opere del collettivo pongono al centro della loro riflessione l’immagine, come unica potenza in grado si simbolizzare e sintetizzare gli oggetti della realtà moderna. Secondo una visione già anticipata nel secolo scorso e rafforzata nell’odierno paradiso degli oggetti di consumo, calze, pigiami, bottiglie, libri, film sono le nostre immagini di riferimento quotidiane, che costituiscono ormai «non solamente di un fenomeno estetico, ma di un nuovo stile artistico». Basata sulle tecnoimmagini, che reinterpretano in forma di remake fotografico o oggettuale delle opere realizzate dagli stessi esponenti del collettivo, la riflessione di Kalzenere è orientata sul significato dell’appropriazione del passato, che sfocia nelle diverse forme del vintage, ma anche in tutte le deviazioni erotiche e sessuali che fanno parte degli eccessi della cultura contemporanea. Come affermano gli stessi componenti del collettivo  le loro opere sono «immagini deviate dal gusto contemporaneo».

Fino al 18 gennaio, The Format gallery, via Giovanni Enrico Pestalozzi 10, Milano; info: www.theformatgallery.com/

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