Sovraesposizioni a Torino

Fino al primo febbraio la galleria Weber & Weber di Torino ospita The blank, mostra del fotografo Luca Gilli. Si tratta di una serie di fotografie scattate in spazi interni ancora in costruzione e caratterizzate da una luminosità viva e protagonista. La particolarità del lavoro di Gilli deriva infatti dal valore totale attribuito al bianco, la luce diventa corporea, plasma gli spazi, smussa gli spigoli, sovrasta ogni ombra che sotto la sua potenza scompare. Così appare un mondo irreale, privo dei riferimenti architettonici e fisici che l’occhio normalmente ricerca e si fa largo una nuova percezione delle forme, inseguita nelle gradazioni del bianco e nei pochi oggetti colorati che come collage sbucano dalla sua superficie. Per i fotografi solitamente prevale l’attrazione verso il nero più che verso il bianco, Gilli però attua un processo opposto, ricerca i punti di forza di quello che potrebbe essere un errore di sovraesposizione per delineare i confini di un mondo neutrale, morbido, più vicino ad una favola che alla realtà.

I luoghi non ancora vissuti che Gilli fotografa non sono scelti a caso, la loro mancanza di memoria priva la fotografia di ogni significato nascosto, ed espone lo sguardo a un semplice gioco di forme attuato in uno spazio indefinito, così senza la distrazione di storie da raccontare l’occhio si posa sui volumi e l’immaginazione è liberata da ogni zavorra. La percezione della profondità non scompare, ma si trasforma, non è dettata da rigide leggi prospettiche quanto piuttosto dall’intuizione. Un lieve cambiamento nelle gradazioni di bianco, la forma e la posizione di un oggetto sono le uniche informazioni a cui la visione possa aggrapparsi per non essere disorientata. Blank, il titolo di questa serie, significa sia vuoto che bianco, e infatti tutto sembra avvolto dalla sensazione, insieme confortante e straniante, dell’immobilità del nulla, come se il tempo e la storia fossero sospesi infinitamente nel vuoto, un attimo prima che qualcosa accada. Irreale e immateriale si fondono sotto l’azione della luce che riesce a essere trascendente, primordiale, innocente, fiabesca, dando vita a luoghi fantastici al punto da diventare, in alcuni casi, luoghi impossibili.

Fino al primo febbraio; galleria Weber & Weber, via San Tommaso 7, Torino; info: www.galleriaweber.it ‎ 

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