Bill Viola alla Gam

Una folla numerosa ha accolto ieri sera Bill Viola e la sua compagna e collaboratrice Kira Perov nella sala conferenze della Gam. L’oggetto di discussione era la presentazione della nuova video opera The encounter, visibile per il prossimo mese alla Gam, ma è diventato il pretesto per una conversazione più ampia sul lavoro recente e passato dell’artista. Viola ha iniziato il suo lavoro sul video negli anni Settanta difendendo la correttezza della lettura dell’opera video e conferendo a questo mezzo, in quegli anni ancora così lontano dall’arte, una dimensione di sacralità e di emotività che fa del suo lavoro un’esplorazione interiore, religiosamente condotta. Kira Perov, compagna di una vita, è senz’altro la sua musa e la sua collaboratrice più stretta e l’artista non ne ha fatto segreto, proclamando invece un estremo senso di gratitudine, confermato dalla convinzione dell’uguaglianza totale tra maschile e femminile, espressa da lui nella vita e nell’arte.

La conversazione è partita dalla visione di alcuni video recenti dell’artista, presentati finora solo a Londra. La serie Mirage, girata nel deserto del Mojave, è caratterizzata da una commistione tra realtà e illusione, con movimenti rallentati, tipici del lavoro di Bill Viola, che si stagliano in uno spazio infinito; in questi video l’artista richiama le prospettive e le trasparenze di paesaggi rinascimentali e insieme si avvicina all’evanescenza della pittura orientale ad inciostro. Della serie Mirage fanno parte Walking on the edge lavoro incentrato sul rapporto padre-figlio e sulla naturale separazione delle loro strade, Inner passage video ispirato al cammino perpetuo dell’artista Richard Long e, infine, The encounter in cui lo spazio desertico e le vibrazioni del calore diventano scenario dell’incontro di due donne, il fulcro di un cammino diverso ma parallelo che parte e arriva dal nulla. Scrive Viola: «Due donne, in due fasi opposte delle proprie vite, stanno percorrendo ciascuna il proprio viaggio. Nel momento in cui si incrociano durante un breve incontro, i legami esistenziali si rafforzano e il mistero della conoscenza viene trasmesso silenziosamente dalla più anziana alla più giovane». The encounter è ospitato nel percorso espositivo della collezione permanente della Gam, nella parte dedicata al tema della natura e alle differenti interpretazioni artistiche che l’hanno vista diventare riflesso di pensieri o stati d’animo. La presentazione ha incluso la visione di un video della nuova serie Frustrated actions and futile gestures, un’opera dal gusto triste, elogio della routine, che presenta nove pannelli per nove azioni che si ripetono all’infinito, senz’altro innovativo rispetto alla poetica di Bill Viola. Le due proiezioni finali, Man searching for immortaliy and woman searching for eternity e Three women, riguardano il rapporto con la corporeità e l’esistenza e rimandano all’idea di un cerchio continuo tra la vita e la morte.

Bill Viola ha origini italiane e pare legato all’Italia anche artisticamente, le sue opere storiche costituiscono uno degli assi portanti della videoteca Gam, tra le più importanti collezioni europee di film e video d’artista, inoltre, proprio in questi giorni Viola dona l’opera Self portrait, Submerged, 2013, all’associazione Amici degli uffizi arricchendo così la galleria.

Fino al 10 gennaio 2014; Gam, via Magenta 31, Torino; info: www.gamtorino.it