Il Codice Atlantico di Leonardo Da Vinci

Milano

Quarantaquattro fogli del Codice Atlantico che raccontano l’ossessione di Leonardo da Vinci per la quadratura del cerchio, i suoi studi sulla costruzione delle figure geometriche, il calcolo del baricentro e la duplicazione del cubo. Per la prima volta, attraverso il Codice, viene allestita una mostra dedicata unicamente al rapporto dell’artista con la geometria e la matematica. L’esposizione, aperta da oggi al 9 marzo 2014, si snoda nelle sale della Pinacoteca Ambrosiana, che custodisce dal 1637 i 1.119 fogli del Codice, e nella Sacrestia del Bramante, parte del complesso di Santa Maria delle Grazie che ospita il Cenacolo vinciano. Si tratta della diciottesima tappa tematica del progetto avviato nel 2009 in vista dell’Expo per permettere al pubblico, per la prima volta nella storia, la visione integrale del Codice Atlantico; altre sei esposizioni si susseguiranno a cadenza trimestrale, per accompagnare la Milano di Leonardo all’appuntamento del 2015. La prima sezione della mostra è dedicata alle fonti della matematica e della geometria di Leonardo, con l’esposizione di sei volumi di codici e manoscritti di Luca Pacioli, Leonardo Fibonacci e Giorgio Valla, appartenenti al patrimonio della Pinacoteca Ambrosiana. La seconda sezione include i primi studi autografi di Leonardo, su principi e problemi classici della geometria: fogli databili dal 1490 al 1510, nei quali l’artista lavora con riga e compasso su esercizi sperimentali. Al problema per eccellenza della geometria classica, la quadratura del cerchio, sono dedicate la terza e la quarta sezione: è il De ludo geometrico di Leonardo, opera mai conclusa di cui rimangono una serie imponente di appunti e fogli. «La matematica di Leonardo – spiega il curatore, Furio Rinaldi – è sempre dotata di peso e concretezza. Leonardo non sapeva argomentare con temi accademici, ma esprimeva la geometria attraverso il disegno. I suoi studi rimasero inediti, ma le proporzioni e la matematica sono state centrali nel suo lavoro, anche se in questi fogli sembrano distanti dalla realtà».

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