Un artista al fronte

Gorizia

Una vita sempre in prima linea, quella di Paolo Caccia Dominioni. Dal campo di battaglia fino ai cantieri in Medio Oriente  in cui ha progettato alcune tra le più importanti infrastrutture civili e disegnatore di tragici scenari bellici. Il genio creativo installato nell’animo di un pragmatico militare molto apprezzato, che ha partecipato a molti tra i più grandi conflitti dalll’inizio del Novecento fino ai primi anni Quaranta. E proprio a questo profilo così eclettico è dedicata la mostra iniziata oggi a Gorizia Paolo Caccia Dominioni, un artista sul fronte di guerra. I suoi bozzetti, la sua storia così avvincente, le sue imprese formidabili e i suoi scritti. Tutto assemblato in un percorso espositivo inedito e diretto a rispolverare la storia recente attraverso uno dei personaggi più interessanti e completi. Dominioni è stato tra i primi ad aderire al Fascismo, ma anche uno dei primi a dissociarsene. Le sue corde vibravano a tal punto da non poter essere vincolate da volontà precostituite. C’è una certa storiografia che lo descrive come un anarchico, un’altra che lo colloca nella schiera dei dannunziani di ferro. Altri ancora ne parlano come un genio creativo prestato all’arte della guerra. Il suo dinamismo e la velocità delle sue intuizioni ne fanno, certamente, un grande interprete della società di quegli anni.

La rassegna, ideata e curata dall’architetto e critico d’arte Marianna Accerboni con l’approfondimento storico dell’Ammiraglio Sq. Ferdinando Sanfelice di Monteforte, docente di strategia alla Cattolica di Milano e alle università di Firenze e Trieste Polo di Gorizia, vuole ripercorrere attraverso più di 600 pezzi provenienti dai musei provinciali (museo della grande Guerra di Gorizia, dal museo del Genio di Roma, dalle famiglie Formentini, Cosolo, Lantieri, Cantoni Burr e da collezionisti privati) i momenti salienti della poliedrica attività di architetto, ingegnere, pittore, disegnatore, illustratore e scrittore di Paolo Caccia Dominioni. Riportandolo idealmente a Gorizia e nei luoghi nei quali combattè durante il primo conflitto mondiale e successivamente visse, la mostra si inserisce nei grandi eventi in ricordo di Caccia Dominioni. Tra questi ricordiamo l’intitolazione di una via di Milano e l’importante rassegna organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Ankara in Turchia nel 2012, dove Caccia Dominioni progettò nel 1939 la sede dell’ambasciata italiana. Sviluppata attraverso un percorso espositivo che a Gorizia include la galleria Dora Bassi, la prefettura, i musei provinciali, per il suo carattere internazionale toccherà successivamente Trieste e nel 2014/ 2015 Bruxelles. Caccia Dominioni consegna in questa mostra diffusa la sua equilibrata ma appassionata visione del secolo breve, che visse con intensità, stile e distacco, raccontato e interpretato attraverso migliaia e migliaia tra disegni, progetti architettonici, bozzetti, dipinti e scritti, molti dei quali realizzati sul fronte del Carso durante la grande Guerra o subito dopo in Libia, poi nella campagna d’Etiopia del 1935-36 e quindi in Africa settentrionale nel corso del secondo conflitto mondiale.

Tutta la sua vita, civile e militare, fu per altro testimoniata da splendidi disegni, dipinti e sketch, che rappresentano forse l’aspetto meno noto della sua poliedrica creatività e che la rassegna tende a riscoprire ed evidenziare, presentando anche lavori finora mai pubblicati, come per esempio i bellissimi disegni a tecnica mista e tempera realizzati nel viaggio che lo portò in Australia e quelli che fotografano la gente africana. In mostra, tra le testimonianze biografiche e autobiografiche, sono esposte anche le magnifiche e inedite tavole genealogiche disegnate dallo stesso Dominioni per ricostruire le origini e gli intrecci della sua famiglia, imparentata con le più importanti casate nobiliari italiane, e l’inedito registro dei lavori, progetti ed elaborati tecnici, nella stesura originale da lui redatta e confezionata a mano, che riassume in ordine cronologico 614 opere dal 1924 al 1971. Un’altra sezione racconta i restauri di prestigiose e storiche magioni (Castello e Golf Hotel a S. Floriano del Carso, Palazzo Lantieri a Gorizia ecc.) e le nuove architetture. Tra queste, Casa Cosolo a Fogliano Redipuglia (Gorizia) e il villaggio turistico di Riva dei Tessali (Taranto), inserito da Caccia Dominioni in un paesaggio boschivo senza abbattere alcun albero, ma adattando anzi armonicamente e con eleganza le nuove edificazioni alla natura, nel più assoluto ed ecologico rispetto per l’ambiente: solo per questo motivo l’architetto-artista potrebbe essere considerato un grande mentore antesignano della modernità, come lo fu con la sua scrittura sobria ed essenziale e con i disegni, immediati nella narrazione sintetica dall’estro armonico e razionale.

La sua vita è stata una testimonianaza di anni molto densi di emozioni e fenomenologie di carattere politico. La mostra documenta con le sue opere lo strano fascino della prima metà del Novecento.

Info: Fino al 1 gennaio 2014 alla galleria Dora Bassi, via Rima 5 Gorizia. www.comune.gorizia.it

 

 

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