Il premio Cairo a Laura Pugno

Milano

Con il trittico Proposte di sé, 2013, Laura Pugno ha vinto la 14esima edizione del premio Cairo, assegnatole ieri sera alla Permanente di Milano dal fondatore Urbano Cairo. A decretare la vittoria della trentottenne artista di Trivero (Biella), una giuria composta da Luca Massimo Barbero (Curatore associato della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia), Michele Bonuomo (direttore di Arte e antiquariato), Claudia Dwek (presidente di Sotheby’s Italia), Gianfranco Maraniello (direttore di Mambo di Bologna), Marco Pierini (direttore della Galleria civica di Modena), Patrizia Sandretto Re Rebaudengo (presidente fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino) e Giorgio Verzotti (curatore e direttore artistico di Artefiera Bologna). Descritta nelle motivazioni come artista di sicuro talento, per la giuria la piemontese Pugno – già al centro di una personale lo scorso anno alla fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino – con il suo lavoro si fa interprete di un modo contemporaneo di intendere la pittura in rapporto alla fotografia, inserendovi la memoria del passaggio e del tempo. L’opera vincitrice, che è un’abrasione su carta fotografica, e le altre 19 finaliste sono esposte da oggi al 27 ottobre, dalle 10 alle 20, alla Permanente di Milano, in una mostra con ingresso gratuito. Negli stessi giorni la Permanente ospita anche i quaranta lavori dei finalisti del Premio Arte, selezionati tra gli oltre 1000 partecipanti.

Tra i premi speciali, la vincitrice della Targa d’oro del premio Arte per la grafica è Giulia Federico, 26 anni, da Milano. Si è aggiudicata anche il premio Biffi istituito dall’azienda FormecBiffi, marchio storico della tradizione gastronomica di Milano. Il premio è stato consegnato questa mattina al Palazzo della Permanete a Milano in occasione della premiazione della 14esima edizione del Premio Cairo per la quale l’azienda è main sponsor. A contendersi il premio c’erano anche altri tre giovani di talento: Cosimo Casoni, vincitore della Targa d’oro per la pittura, Marco Ambrosini Targa d’oro per la scultura, e Giuseppe Liddi per la fotografia. Ma i giurati hanno scelto la Federico, che ha presentato il suo disegno raffigurante una natura morta in grafite su carboncino ispirata al melone dove il puntiglioso esercizio del dettaglio e della precisione stilistica si intreccia con una visione quasi onirica della natura.