E sono 11 per Bergamo scienza

Si è inaugurata il 4 ottobre la XI edizione di Bergamo scienza, una rassegna di diffusione scientifica già molto nota che l’anno scorso ha contato ben centoventitremila e novecento partecipanti. Aperto al pubblico gratuitamente, l’evento propone incontri con premi Nobel, scienziati di fama internazionale e ricercatori, oltre a conferenze, spettacoli, concerti, laboratori, mostre, open days.

L’innovazione di quest’anno è il rapporto d’unione intessuto con World science festival di New York che ha previsto il 5 ottobre, la presenza all’interno della manifestazione del fisico Brian Greene, co-fondatore e direttore, attraverso una videoconferenza da Amsterdam. La scienza, protagonista assoluta di Bergamo scienza, vista e riletta dagli ospiti di questa iniziativa appare comprensibile anche a persone che non sono del campo, grazie all’uso di un linguaggio semplificato e accessibile. Una delle peculiarità del festival è quello di condurre gli appassionati in visita negli spazi più seducenti di città alta e città bassa tra teatri, piazze, palazzi storici, chiese, chiostri e musei. Un’altra caratteristica di questa manifestazione è l’estensione oltre i confini bergamaschi, con l’apertura verso i comuni limitrofi come ad esempio Telgate, Trescore Balneario, Treviglio, per l’interesse di vari Istituti scolastici. Tra gli invitati si ricordano i premi Nobel per la Medicina e Fisiologia Jack W. Szoztak (2009); i premi Nobel per la Fisica Claude Cohen-Tannoudji (1997) e Frank Wilczek (2004), l’astrofisico Marcello Coradini; i fisici Enrico Flamini, Fabiola Gianotti e John Pendry, l’esperto di neuroetica Neil Levy, il neuroeconomista George Lowenstein, la geologa Karen Mc Bride, il filosofo della scienza Samir Okasha, l’esperto di strategia climatica Jørgen Randers e la geofisica Maria Zuber.

Il programma è davvero fitto e ricco di differenti spunti. All’interno del Civico museo archeologico di Bergamo è possibile visitare una mostra dedicata alla percezione del colore nell’antichità e alle tecniche con cui si lavoravano i pigmenti in vari periodi storici. Un’esposizione che è anche occasione per entrare in contatto con la collezione Gorga, sovente tenuta nascosta al pubblico. In programma per il 19 ottobre un evento che si può considerare a metà tra una conferenza e uno spettacolo e che vede la partecipazione del matematico Paolo Canova e il fisico Diego Rizzuto che hanno ideato una campagna d’informazione intitolata Fate il nostro gioco, che ruota attorno allo studio della matematica e ai rischi del gioco d’azzardo. L’ultimo giorno, come di tradizione, viene dedicato al tema della manifestazione che quest’anno riguarda l’alimentazione, attraverso la giornata denominata Nutriamoci di scienza. Il programma ha previsto anche la cerimonia del Menu art scienza award, tenutasi il 5 ottobre, che ha visto la premiazione di un progetto in particolare, connubio riflessivo delle due discipline coinvolte, arte e scienza. Questa iniziativa ha coinvolto cinque artisti che hanno proposto il loro lavoro, con il sostegno organizzativo della dalla Gamec – Galleria d’arte moderna e contemporanea di Bergamo – in collaborazione con la fondazione Meru e con l’associazione Bergamo scienza. La mostra proseguirà fino al 23 novembre. Il progetto vincitore è Aion A, di Invernomuto, di Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi: un video che si stempera in due direzioni. Da una parte si fa protagonista la personalità della ricercatrice, naturopata, guaritrice e artista Emma Kunz con la sua scoperta della pietra curativa Aion A; dall’altra ci si concentra sulla teoria del multiverso, un concetto di fisica fondamentale venuto alla luce negli ultimi decenni.

Fino al 20 ottobre, Bergamo; info: www.bergamoscienza.it

 

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