Solo giornate di preghiera

«Il 26 luglio del 2010 si concludeva a Phnom Penh uno dei processi più attesi degli ultimi decenni, quello contro Kaing Guek Eav, meglio noto come il compagno Duch. direttore del centro di detenzione e tortura S-21 sotto il regime dei Khmer rossi, Duch orchestrò tra il 1976 e il 1979 l’esecuzione di circa sedicimila-ventimila persone. Il ricordo di quel periodo buio ha risvegliato in me un sentimento particolare». Parole di un’autrice delicata e sensibile che, ispirandosi alla storia della sua famiglia, ha deciso di raccontare, attraverso il suo tratto, una tragedia collettiva della storia contemporanea. Il dramma della Cambogia, del genocidio Khmer e della rimozione della memoria evocata attraverso il viaggio iniziatico di un bambino alla costante ricerca del padre e della sua identità sono presentati da Loo Hui Phang nel toccante graphic novel Centomila giornate di preghiera (232 pagine, 19.50 euro).

Edito da Coconino press e Fandango libri, il volume in bianco e nero è stato realizzato a quattro mani: scrittrice e sceneggiatrice, autrice di pièces teatrali, libri illustrati per l’infanzia e testi per il cinema d’animazione e fumetti, Loo Hui Phang ha trovato nel francese Michael Sterckeman – autore di lavori di illustrazione e di volumi a fumetti – un compagno di viaggio ideale per questa avventura artistica. Aprendo a un disegno elegante ed equilibrato, dove nulla è superfluo, i due presentano la tragedia cambogiana che acquista ancora più vigore attraverso i silenzi, le frasi non pronunciate, i sogni e il disagio di un bambino. Si tratta di Louis, 8 anni, che vive con la mamma – un’infermiera francese – nella periferia di una città della Normandia. Il piccolo, che non ha mai conosciuto suo padre, è l’unico asiatico del quartiere. Eccelle a scuola, dove è vittima degli scherzi dei compagni.

L’unico conforto alla solitudine del Louis è rappresentato da un canarino ricevuto in dono. Con lui il bambino stabilisce un legame particolare, ed è proprio l’animale, nella trasfigurazione della fantasia e infantile e dell’onirico, a guidarlo alla scoperta del segreto della famiglia. Un segreto legato alla tragedia del genocidio del popolo cambogiano condotto dai Khmer Rossi (1,7 milioni di persone uccise tra il 1975 e il 1979). Con il suo canarino, Louis intraprende un viaggio onirico nella terra delle ceneri e dei fantasmi («I miei zii, le mie zie, i miei cugini, le mie cugine sono morti senza sepoltura, sono stati sotterrati senza nessun rito funebre», scrive – non con poca sofferenza – Loo Hui Phang nell’introduzione). Come lei Louis che, giunto alla fine del suo arduo cammino, scoprirà una verità dolorosa. Ma anche liberatoria.

Info: www.coconinopress.it

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