L’Armonia inquieta di Simeti

 

Inaugura questa sera negli spazi delle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento la mostra dedicata a Turi Simeti, protagonista negli anni ’60 di quella ricerca di riduzione degli elementi costitutivi dell’opera, tipica della sfera artistica contemporanea internazionale, in opposizione ai linguaggi precostruiti della tradizione.

Un lavoro quello di Simeti che approda alla scelta di una ridotta tavola cromatica, «colori sempre con la medesima saturazione di tono e stesi con una campitura omogenea» precisa il curatore Sergio Troisi. Un linguaggio caratterizzato dalla monocromia dotata «di una intensa carica evocativa» esaltata ed enfatizzata dai rilievi geometrici che si manifestano sulla tela «come armonie modali, nel solco di quella corrispondenza tra musica e pittura, tra colore e geometria, teorizzata da Kandinskij» prosegue Troisi. Un linguaggio che impernia la propria struttura sull’ellisse, cifra artistica e inconfondibile di Simeti.

Presente a importanti rassegne che testimoniano l’avvicinamento di Simeti alle ricerche visive e strutturali dell’arte programmata e della nuova tendenza, lo ritroviamo a Zero Avantgarde, progetto che vede la sua prima uscita nello studio milanese di Lucio Fontana nel 1965, anno in cui Simeti espone la sua prima personale nella Galerie Wulfengasse di Klagenfurt. Trasferitosi da Roma a Milano, apre uno studio a New York accrescendo successivamente la sua fortuna in Svizzera e in Germania e proseguendo la sua carriera a livello internazionale. Nel corso della sua ricerca artistica Simeti riduce la presenza delle estroflessioni sulla tela accostandosi al minimalismo e confermando il suo lavoro in ambito costruttivo. Dagli anni ’80 si concentra sulla sperimentazione di formati e sagome legati ad una ricerca spaziale dagli effetti complessi, giocata sullo scambio di relazioni tra opera e ambiente accostata a Enrico Castellani e Agostino Bonalumi.

La mostra Turi Simeti. L’Armonia Inquieta si snoda all’interno degli spazi della Fam esponendo opere di grande formato per un viaggio lungo l’intera carriera dell’artista scandito dai toni che dal bianco al rosso, dal blu al giallo, verde, grigio, arancio rimodellano l’ambiente circostante.

Fino al 3 novembre, Fabbriche Chiaramontane, piazza San Francesco 1, Agrigento; info: www.fabbrichechiaramontane.com

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