Un’opera in un giorno

Gonzaga si tira dietro un’idea di magnificenza e grandezza che la collega direttamente al nostro rinascimento. Di quei fasti la città ne porti i segni che sono come cicatrici a ricordo di tempi dove fra i corridoi si incontravano artisti intenti a stendere stucchi e affreschi fra i muri di corte. Ed è forse a questo tipo di atmosfera che si ricollega il concorso, indetto dopo una decina d’anni di stallo, Ultra pop. L’idea è semplice e punta all’unione di creativi con il tessuto urbano. Il tutto parte fra un paio di mesi quando in occasione della fiera Millenaria e precisamente il primo settembre si aprono le danze per il contest. Nelle passate edizioni si chiedeva a chi partecipava di mettersi fuori la fiera e riprendere, interpretando, un giorno preciso della Millenaria.

Quello che si racconta del concorso sono cavalletti e tele di artisti intenti a carpire una realtà che si andava evolvendo sotto i loro occhi. Lo scopo per niente facile era cercare di dare una visione di questo spaccato di mondo, una visione che doveva essere contemporaneamente originale e rapida perché la data di consegna dell’operato era, appunto, il giorno stesso. Così, quasi a battere la rappresentazione fotografica, questi artisti, chi più chi meno emergente, mettevano su una battaglia condotta a colpi di colore, pennello e rapidità. Fra la giuria, nel corso delle passate edizioni andate, a vagliare i lavori ci sono stati nomi noti nel mondo artistico, come, giusto per citarne alcuni: Raffaele De Grada, Mario De Micheli e Cesare Zavattini.

Quello che ci troveremo di fronte a settembre, invece, sarà altra cosa, anche se di fondo conserva lo spirito del concorso. La questione sollevata è elementare: chiedere nel 2013 agli artisti partecipanti di esprimersi solo attraverso la pittura sarebbe quanto meno anacronistico. Spalancate quindi le porte e tutte le forme d’arte possibili, dalla scultura al video fino alla performance, senza alcun limite, lasciando al creativo la scelta della tecnica. Il tempo richiesto, invece, è sempre lo stesso, meno di un giorno. A prescindere dal risultato di ciascuno dei concorrenti, vedere come una parte di una città si trasformi in un crogiuolo di sperimentazioni restituisce, almeno per ventiquattro ore, almeno in parte, la vocazione che era di questa grande corte rinascimentale.

Info: www.officinadellimmaginazione.it

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