Opera, danza, teatro, arte ed eventi: sono le categorie in cui si declina il Festival dei due mondi. Giunto alla 56esima edizione, la kermesse spoletina come ogni anno propone grandi nomi e appuntamenti importanti. Dal 28 giugno al 14 luglio il programma dell’iniziativa, diretta da Giorgio Ferrara, propone tradizionalmente inediti, opere sperimentali, ma anche intrecci spettacolari tra le discipline. Un omaggio alla cultura in tutte le sue forme, dalle classiche alle avanguardie. Impossibile segnalare tutto, magari solo qualche nome. Luca Ronconi firma Pornografia, l’European young Theatre propone studi, performance e workshop di giovani attori e registi europei dell’accademia Silvio D’Amico. Benjamin Millepied, nuovo direttore del corpo di ballo dell’Opéra de Paris e coreografo di fama internazionale, presenta la sua compagnia in prima italiana assoluta e in esclusiva per il festival. E poi, gli incontri, la musica con i concerti al chiostro, l’orchestra di Santa Cecilia, l’atteso appuntamento con Raphael Gualazzi e Sakti, il concerto danzato di musiche classiche della corte di Srivijaya (Sumatra, Indonesia). L’elenco è sterminato, la cittadina umbra si trasforma in un teatro a cielo aperto, palcoscenico di suggestioni culturali di ogni tipo.
E l’arte in questa dimensione, non viene certo trascurata. Come dimostra la locandina stessa del festival, affidata a un grande protagonista della transavanguardia, Sandro Chia. «Chia opera su un ventaglio di stili, sempre sostenuto da una perizia tecnica e da un’idea dell’arte che cerca dentro di sé i motivi della propria esistenza. Tali motivi consistono nel piacere di una pittura finalmente sottratta alla tirannia della novità e anzi affidata alla capacità di utilizzare diverse “maniere” per arrivare all’immagine […] Come si desume dal manifesto da lui realizzato per il Festival di Spoleto, Felice sigillo iconografico della 56a edizione che presenta un intreccio di diversi linguaggi», dice Achille Bonito Oliva. Lo stesso Abo cura una delle esposizioni previste in occasione dell’evento: Sconfinamenti. Un percorso attraverso la multimedialità, le nuove tendenze dell’arte pronta a fluttuare tra i confini dei linguaggi, alla ricerca «di opere totali, frutto di una sintesi capace di sviluppare un intreccio tra arte figurativa, cinema, teatro, letteratura, fotografia», spiega il curatore. «Il progetto – che prende avvio questo anno con un prologo alla Rocca Albornoz – intende documentare l’opera di artisti già noti sulla scena internazionale dell’arte, ma si propone anche, nella cornice e nello spirito proprio di Spoleto Festival dei due mondi, per tradizione aperto alla sperimentazione e al dialogo tra i diversi linguaggi dell’arte, di essere artefice di nuove scoperte e di sconfinare infine verso performance, concerti, incontri e proiezioni per l’intera durata del festival», conclude. Il programma espositivo prosegue con le mostre a palazzo Collicola, a cura di Gianluca Marziani: dall’incontro tra Antonio Marras e Danilo Bucchi al Mario Schifani della collezione di Marina Deserti, dalla ricerca pittorica di Gianfranco Chiavacci alla nuova fotografia contemporanea di Giuseppe Ripa e al talento raffinato di Giuliano Corelli. E poi, i cinque nuovi interventi sui muri dello spazio spoletino, a conferma di una vocazione del museo per i linguaggi urbani e i nuovi codici espressivi.
Non ultima Arte in terapia, 33 diagnosi d’artista, mostra ufficiale della 56esima edizione del Festival dei due mondi, in programma dal 29 giugno al 20 luglio in varie sedi della cittadina. Un collettivo di artisti per un’esposizione itinerante nei reparti di medicina e oncologia dell’ospedale San Matteo degli Infermi di Spoleto, ma anche negli alberghi più belli di Spoleto, oltre che nell’antichissima chiesa di Sant’Agata. Curatori della mostra, Alberto D’Atanasio e Nazzareno Miele, primario del reparto di medicina intensiva del nosocomio spoletino. Alcune delle opere esposte saranno battute all’asta e i proventi devoluti alla onlus Aglaia di Spoleto, associazione impegnata nell’assistenza e cura a domicilio del malato oncologico terminale attraverso cure palliative. Infine, la seconda rassegna di arte e psicoanalisi, a cura di Claudia Spadazzi e Francesco Castellet y Ballarà: una serie di eventi artistici commentati secondo una prospettiva psicoanalitica.
Info: www.festivaldispoleto.com