Una mostra nomade

Non capita spesso che un’istituzione museale si metta in gioco, tentando di superare la staticità che necessariamente si accompagna all’idea di ogni spazio espositivo, così come a quella di qualsiasi altro luogo fisico. I musei, solitamente, si limitano a ospitare delle opere. È raro che si trasformino in promotori attivi, portando una mostra o una collezione di opere, per così dire, in tournée, e ancor più raro è che gli autori che stanno dietro alle creazioni promosse non siano dei grandi nomi, ma dei giovani talenti ancora da scoprire. È raro, ma, per fortuna, a volte succede.

È questo il caso del progetto espositivo itinerante Young at art, promosso dal Maca (Museo arte contemporanea acri) e dall’associazione Oesum Led Icima, giunto alla sua seconda edizione. Lo scorso anno, l’edizione intitolata I Stay Here presentava le opere di sei artisti nati e operanti in Calabria. Quest’anno, con il titolo di Home is Where the Art is, si è voluto sottolineare il fatto che in un’opera d’arte sono sempre presenti le radici territoriali di chi l’ha realizzata, volgendo così lo sguardo anche a quegli artisti migranti che hanno scelto di esercitare la propria arte anche al di fuori dei confini regionali. Il numero degli artisti che partecipano all’edizione è raddoppiato. Le sale del Maca, in cui, fino al 16 giugno, si svolge la prima tappa del progetto, ospitano circa quaranta opere di dodici artisti che si esprimono attraverso i media più diversi. La presenza di fotografi è particolarmente ricca: Salvatore Colloridi, Marco Colonna, Domenico Mendicino, i cui scatti trascendono la dimensione fotografica restituendo l’essenza scultorea dei tronchi e dei rami degli alberi, e ancora Gregorio Paone e Salvatore Insana. Quest’ultimo è anche presente nella sezione video, con il cortometraggio Davanti, insieme a Giusy Pirrotta, artista reggina trapiantata a Londra, che nell’opera Chroma presenta uno studio sulla percezione del reale esperito attraverso il filtro della finzione filmica.

Non mancano i dipinti: gli stupefacenti paesaggi ruvidi e realistici di Anna Capolupo; le astrazioni egoistiche di Giulio Manglaviti; per finire con le estroflessioni dei volti di Maurizio Cariati. L’ibridazione di arti grafiche e nuove tecnologie trova la sua rappresentanza negli accattivanti collage digitali dal sapore vintage di Mirella Nania. Infine, gli approcci ibridi, come la pittura materica proposta da Giovanni Fava e la scultura fatta di materiali di recupero, naturali e artefatti, di Giuseppe Guerrisi. Quella del Maca è solo la prima di una serie di tappe che, lungo tutto il 2013, porteranno i dodici talenti calabresi di fronte a pubblici sempre nuovi e numerosi. A partire dal 3 agosto, il progetto Young at Art si sposterà al collegio Sant’Adriano di San Demetrio Corone, in occasione della Biennale d’arte contemporanea magna Grecia. Successivamente, sarà la volta di Torino, nel mese di novembre, in concomitanza con Artissima. Il Maca ha trovato un’ottima formula per promuovere attivamente il proprio territorio.

Fino al 16 giugno; Maca, piazza Falcone 1, Acri; info: http://youngatart2013.com

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