Se i quadri sono decorazioni

Paul Goodwin, inglese delle Yorkshire per nascita, ma piemontese d’azione e viaggiatore di vocazione, è un artista capace di tradurre l’eredità della grande pittura informale del Novecento in un linguaggio contemporaneo essenziale, minimalista e fortemente affine al design, come testimoniano le quindici opere che compongono la mostra Clouds & water, recentemente inaugurata nella Contemporanea studio art gallery di Torino.

Il fascino immediato dei quadri del pittore inglese risiede nella comunione tra l’istintività apparente del gesto pittorico e la scelta di supporti originali e distanti l’uno dall’altro, quali le lastre d’acciaio inox e le tele di lino grezzo, ma entrambi capaci di rendere ulteriormente accattivanti i singoli lavori. “I colori – si legge nella nota stampa che accompagna la mostra – spesso presentati in una monocromia solista, sono anch’essi frutto di un’elaborazione profonda educata alla sobrietà e hanno il valore dell’immediatezza”. Proprio quest’ultima caratteristica, che, senza dubbio, dona ai lavori di Goodwin una facilità comunicativa non comune nell’arte contemporanea, rischia di tramutarsi nel loro peggior difetto, se si pretende che un’opera d’arte debba andare oltre l’accattivante dimensione estetica.

L’abilità tecnica grazie alla quale il pittore gioca sui livelli di spessore e trasparenza tra colore e supporto, prolunga sicuramente la piacevolezza sensoriale dei quadri, ma, forse, non è sufficiente ad archiviare il dubbio che questi lavori siano dei pregevolissimi complementi d’arredo e poco più, volutamente lontani «da esecuzioni manieristiche ricche di minuziosi dettegli», ma che finiscono per assumere comunque una funzione decorativa, che, di per sé, non avrebbe nulla di negativo, se non si pretendesse di “venderli” alla stregua di «assoli pittorici, [che] penetrano nell’ anima con l’intensità di un mantra religioso, totemici ed assoluti conquistano la scena e invitano alla contemplazione silenziosa». I quadri di Goodwin sono belli perché sono immediati, accattivanti e facili, e non hanno bisogno che qualcuno cerchi di scandagliarne la supposta profondità spirituale.

Fino al 29 giugno; Contemporanea studio art Gallery, via della Rocca 36/b, Torino; info: www.lacontemporaneatorino.com

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